Ieri sono andata alla premiazione del Compasso d’oro, il più autorevole attestato mondiale del design.
Questo settore mi appassiona moltissimo, mi affascina la creatività applicata alla funzionalità degli oggetti, mi dà piacere vedere e utilizzare cose belle e quindi mi sono recata all’ ex Ansaldo animata da interesse e curiosità.
Le cerimonie di premiazione, diciamolo, possono essere di una noia mortale.
Per lavoro ne ho viste tante e ogni volta mi sono chiesta come mai le celebrazione di risultati tanto eccezionali debbano tradursi quasi sempre in meste salite e discese dai palchi davanti a un cerimoniere incravattato. Anche l’evento nei gremitissimi spazi di via Bergognone correva quei rischi, perché certe prassi sono ineludibili.
Ma non è andata così, perché a farla da padrone al Compasso d’Oro sono stati i prodotti premiati, appartenenti a una grande varietà di settori.
Tra i vincitori ci sono oggetti che fanno sognare, come la Ferrari F12berlinetta di Flavio Manzoni e la Ducati 1199 Panigale disegnata da Gianandrea Fabbro, splendide lampade di Artemide, ma anche contenitori da gelato, uno scarpone da sci, una giacca tecnologica che integra in un capo di moda sistemi derivati dal mondo del salvataggio, un packaging per confezionare prodotti sottovuoto…
Progetti diversissimi, accumunati da un unico denominatore: li hanno fatti tutti le aziende italiane. Sono prodotti concreti, reali, pensati e sviluppati da designer, ingegneri, tecnici e creativi provenienti da tutto il mondo, ma poi messi sul mercato da imprenditori italiani che si sono presi i rischi di proporre idee originali, inedite, utili, belle.
Perché oltre alla produzione italiana, questi oggetti hanno in comune la bellezza. Una bellezza vera, autentica, che non va spiegata: la vedi, è lì. Fa parte del nostro bagaglio culturale, ci è accanto, sopra e sotto da millenni. La respiriamo tutti i giorni nel nostro paese, nelle nostre città, nelle nostre strade.
Ecco perché secondo me l’oggetto più rappresentativo del Compasso d’Oro 2014 è il tombino Sfera realizzato da Giulio Iacchetti e Matteo Ragni per le fonderie Montini. Trovo esaltante che ci sia gente che si mette in testa di realizzare qualcosa di bello anche se viene calpestato tutti i giorni sui marciapiedi. Un’esigenza che la maggior parte della gente non ha mai neanche concepito. Portare la bellezza in un tombin,o a mio parere poteva venire in mente solo a degli italiani. La realizzazione di una utopia. Ecco perché adoro il made in Italy.
Saperne di più
Istituito nel 1954 da Gio Ponti, il Premio Compasso d’Oro ADI è il più antico e il più autorevole premio mondiale di design. Viene assegnato ogni tre anni sulla base di una preselezione effettuata dall’Osservatorio permanente del Design dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale). Quest’anno ha celebrato i 60 anni di vita.
Compasso d’Oro
ADI – Associazione per il Disegno Industriale
3 Comments
Mauro
30 Maggio 2014 at 11:51Beh, giustamente scrivi che “portare la bellezza in un tombino poteva venire in mente solo a degli italiani”. Aggiungo, campanilisticamente, che a realizzarla ci hanno pensato dei bresciani.
http://www.giornaledibrescia.it/economia/montini-tombino-zebrato-design-da-premio-1.1874033
Ciao e a presto.
Mauro
paolabaronio
30 Maggio 2014 at 12:25Verissimo! I bresciani fanno anche i tombini di design :-). Ciao
paolabaronio
30 Maggio 2014 at 13:03Sei di Brescia se anche i tombini sono di design :-). Ciao!