Lo scorso weekend mi sono concessa un regalo: ho fatto la turista nella mia città e sono andata a visitare Villa Necchi Campiglio. Ci ero già stata per degli eventi di lavoro ma non avevo mai avuto la possibilità di vederla davvero. L’occasione si è presentata con l’esposizione di una serie di immagini del fotografo Gianni Berengo Gardin, ‘Mostri a Venezia’ che ha ripreso il passaggio delle grandi navi da crociera nel canale della Giudecca. Una scena che ho visto da vicino tempo fa mentre prendevo il caffè con un amico veneziano e che mi aveva lasciato basita: sospesa tra lo stupore delle prospettive della città così scardinate e il terrore che bastasse un niente perché quello spettacolo si trasformasse in una tragedia epocale.
La mostra è ospitata a Villa Necchi fino al 28 settembre e vale di per sé la visita. Le immagini, tutte di identica dimensione, incorniciate su un passe-partout rosso, sono collocate con un criterio apparentemente casuale accanto alle sculture e a mobili d’epoca al piano terra della villa, creando un contrasto suggestivo.
A Villa Necchi ho passato una mattinata perfetta, sentendomi trasportata in un viaggio nel tempo che mi ha portato nella Milano degli anni ’30, nella vita quotidiana di una delle famiglie più in vista dell’epoca, gli industriali che crearono le famose macchine da cucire.
La dimora è in via Mozart, una delle più eleganti della città. Vi si accede attraverso un parco silenziosissimo dove, accanto a un campo da tennis, splende una piscina che ha il primato di essere stata la prima costruita nel centro di Milano.
Il progetto della villa è del celebre architetto Piero Portaluppi che la realizzò tra 1932 e il 1935 per il nucleo familiare composto da Angelo Campiglio, sua moglie Gigina Necchi e sua cognata Nedda. Portaluppi seguì la costruzione della villa nei minimi dettagli, disegnando anche gli arredi e scegliendo di persona materiali e tessuti e realizzando degli edifici privati più belli degli anni 30, un’elegantissima sintesi di art deco e razionalismo. La residenza è stata donata al FAI da Nedda nel 2001 e, dopo un minuzioso restauro, è diventata un museo nel 2008. Nota per i cinefili: la villa è stata la location del film ‘Io sono l’amore del regista Luca Guadagnino, con Tilda Swinton.
IL GIARDINO
Villa Necchi Campiglio è aperta al pubblico dal mercoledì alla domenica ed è visitabile con l’accompagnamento di una delle guide volontarie del FAI che vi porta a scoprire la dimora nei suoi tre piani: da quello di rappresentanza, con la splendida sequenza di saloni e soggiorni, zone studio e sale da pranzo, al piano superiore con gli eleganti appartamenti riservati ai padroni di casa e agli ospiti di riguardo, al sottotetto che alloggiava il personale di servizio.
La guida vi illustrerà le opere presenti di artisti come De Chirico, Morandi, Sironi, Casella oltre a dipinti del Tiepolo e del Canaletto (delle collezioni Alighiero De’ Micheli e Claudia Gian Ferrari) ma aprirà per voi anche le sale da bagno delle padrone di case e i guardaroba con gli abiti che odorano di naftalina, i cappelli per ogni uscita mondana, le lenzuola di lino ricamate e tenute in ordine perfetto nella stanza riservata alla guardarobiera che, unica tra il personale di servizio, dormiva nella zona notte come i proprietari della villa.
IL PIANO D’INGRESSO
La vita sociale dei Necchi Campiglio era molto intensa e tra gli ospiti abituali c’erano anche la giovane Maria Gabriella di Savoia e il principe Enrico d’Assia, cui erano riservate due stanze con sale da bagno in marmo. Tra le curiosità, apprenderete che i membri della famiglia viaggiavano moltissimo ma non amavano volare, quindi si trasferivano nelle loro mete esotiche o mondane con mezzi di terra o in nave mentre la servitù era spedita in aereo (e non so se si ritenessero privilegiati all’epoca…).
La loro vita all’interno tra le stanze di via Mozart si svolgeva in mezzo a comfort di ogni tipo e, oltre alla piscina e al campo da tennis, i Necchi avevano commissionato a Portaluppi anche una sala proiezioni, collocata nel seminterrato destinato alle attività ricreative.
LA ZONA NOTTE
Peccato che dopo la fine della Guerra, i proprietari della villa abbiano sentito l’esigenza di rinnovare gli ambienti e abbiano sostituito l’originario stile anni ’30 di Portaluppi con le morbidezze e i decori portati dall’architetto Tommaso Buzzi, privando l’edificio della sua preziosa coerenza estetica. Lo verificherete guardando le immagini degli ambienti precedenti all’intervento di Buzzi che vi mostreranno gli accompagnatori.
Non è la prima volta che visito i siti del FAI e ogni volta sono colpita dalla competenza, della gentilezza e della disponibilità delle guide che svolgono queste attività a titolo gratuito. E’ un contributo prezioso alla nostra cultura e al nostro senso di civiltà. E’ anche grazie a loro se ho trascorso a Milano una bellissima mattina.
SAPERNE DI PIù
Mostri a Venezia. Le foto di Gianni Berengo Gardin
A Villa Necchi Campiglio fino al 28 settembre 2014
Orari: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18.
Ingresso con visita alla Villa: adulti 9 euro; bambini (4-14 anni) 4 euro; studenti universitari fino ai 26 anni 5 euro; iscritti FAI gratuito.
Villa Necchi Campiglio
Via Mozart 14, Milano
Tel. 02 76340121 – Fax 02 76395526
E-mail: fainecchi@fondoambiente.it
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