Un ragazzo in equilibrio su una biciclette monoruota che fa roteare in aria le sue clave. Come al circo. Solo che siamo a Milano, nella trafficatissima circonvallazione di Piazza Napoli. Dove di solito ci sono i temibili lavavetri. Da non credere. Il semaforo torna verde, il ragazzo scende dalla bici e si ferma l’istante necessario perché qualcuno sporga la mano dal finestrino dell’auto allungando una moneta. Il ragazzo ringrazia e si accosta al marciapiede in attesa del nuovo stop. Ecco il rosso. Il giocoliere torna in pista con la sua bici, il volo delle clave, il sorriso, la raccolta dell’obolo. La scena si ripete così, ad ogni stop and go del traffico. Uno spettacolo surreale che lascia stupiti automobilisti e passanti. Molti sorridono. Qualcuno ha la bocca aperta, davvero. Incredibilmente nessun schiaccia il clackson, nessun automobilista dà segni di impazienza. C’e uno strano silenzio nel sottofondo rumoroso del traffico che rende il tutto ancora più surreale: sembra il sonoro di un film. “Il favoloso mondo di Amelie” in circonvallazione.
Avevo sentito parlare altre volte dei giocolieri dei semafori, ma non mi era mai capitato d’incontrarne. Mi sono fermata anch’io all’incrocio di piazza Napoli. Il tempo di scattare una foto con il cellulare e lasciare all’acrobata la mia moneta. Ho ripreso a camminare con le mie borse della spesa. Dopo qualche decina di metri però non ho resistito. Ho fatto dietro front e sono tornata all’incrocio aspettando la pausa del verde. Il ragazzo ha risposto sorridendo alle mie domande. Si chiama Diego e ha 22 anni. E’ di Città del Messico ed è in Italia da poche settimane. Sogna di diventare un artista del circo e spera di essere ammesso in una delle scuole che ci sono in Europa. La più prestigiosa è a Tolosa. Le selezioni sono a novembre. Nell’attesa tenterà anche a Torino, dove i corsi iniziano a fine settembre. Diego fa il giocoliere da tre anni e mezzo. Si esibisce ai semafori fino alle 14.30, poi va a a mangiare e si riposa. Dice che i con i suoi minispettacoli riesce a mantenersi e che la gente lo ha sempre trattato bene. Non ci sono state finora reazioni sgarbate tra gli automobilisti. Anche i vigili sono molto tolleranti, al massimo gli hanno chiesto di cambiare incrocio. Diego conosce gli altri giocolieri che si esibiscono come lui. Per la maggior parte sono sudamericani. Sono artisti di strada, non c’è un gruppo e non sono organizzati. Ognuno fa il suo spettacolo, e via.
Ormai Diego per parlare con me aveva saltato due turni di semaforo. Era tempo di lasciarlo continuare la sua esibizione. Ci siamo salutati. Gli ho augurato buona fortuna per i suoi test. Ho ripreso le mie borse della spesa. Per un po’ ho camminato sorridendo.
PS: Tornata a casa ho cercato le scuole di circo di cui mi ha parlato Diego.
Scuola di Circo della Reale Società di Ginnastica di Torino
http://www.flicscuolacirco.it/it/
Centre des Arts du Cirque de Toulouse
http://www.circolido.fr/Bienvenue.html
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