Negli ultimi mesi avevo sentito parlare in più occasioni della Sartoria SanVittore. Una prima volta a un incontro dei Caffé della Moda alla libreria Gogol, nel quale ci era stata illustrata l’attività della Cooperativa Alice che da vent’anni lavora per il reinserimento delle donne detenute nelle carceri milanesi tramite l’attività sartoriale. Oltre ai costumi di scena e alle toghe per magistrati e avvocati, le detenute cuciono gli abiti di Sartoria San Vittore, il primo marchio di moda realizzato nei laboratori carcerari. La collezione è disegnata da Rosita Onofri, stilista per importanti brand e attuale braccio destro di Stephan Janson. Ho conosciuto Rosita frequentando Out of Fashion, i corsi di moda sostenibile organizzati da Connecting Cultures e, oltre al racconto della sua bella esperienza con la Cooperativa Alice, mi aveva colpito la raffinatezza dell’abito che indossava, un modello dell’ultima collezione della Sartoria, nero con una lavorazione plissettata sul corpetto che ne esaltava l’essenzialità. Ce n’era abbastanza per andare in via Gaudenzio Ferrari 3, in zona Porta Genova, al punto vendita della Sartoria San Vittore.
Mi sono trovata in una bella boutique, arredata con pezzi di legno dai toni caldi e ravvivata da una tappezzeria di gusto orientale, dove fanno bella mostra i morbidi abiti della collezione, molti dei quali in jersey impreziosito da lavorazioni macramè ma anche deliziosi cappotti tagliati a uovo – essenziali nella linea ma resi importanti dalla lavorazione del tessuto realizzato al telaio -, sciarpe morbide, borse intrecciate. I colori, oltre al nero, sono il vinaccia, il verde palude, il viola. Tra i capi continuativi, gli ampi pantaloni palazzo, dal taglio ampio e impeccabile.
Oltre ai modelli di Sartoria San Vittore sono in vendita i prodotti della collezione Gatti Galeotti: t-shirt, borse shopping e accessori simpatici per la cucina, guanti, presine e grembiuli. Lo spazio di via Gaudenzio Ferrari, oltre alla boutique, ospita il laboratorio di sartoria, dove sono occupate una ventina di detenute. Frequentando i corsi nel carcere di San Vittore hanno appreso le tecniche di taglio e di sartoria che faciliteranno il loro ingresso nel mondo del lavoro una volta conclusa la detenzione.
Il laboratorio ha favorito uno scambio di conoscenze: alcune di loro hanno insegnato alle compagne la lavorazione del macramè che impreziosisce alcuni modelli della collezione. Capi eleganti, mai banali, realizzati con lane e sete di ottima qualità e con una lavorazione di ottima fattura.
Se avete voglia di un acquisto intelligente, nel vero senso della parola, fate un giretto dalla Sartoria di San Vittore: il negozio chiuderà il 24 dicembre ma riaprirà il 29 e 30 tutto il giorno e il 31 fino alle ore 14.00. Dal 7 gennaio poi scattano i saldi: gli affari sono garantiti.
SARTORIA SAN VITTORE
Via Gaudenzio Ferrari, 3
20123 Milano
tel. 02 48002144
info@sartoriasanvittore.com
www.sartoriasanvittore.com
No Comments