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L’Islam tollerante dell’Oman in mostra a Milano

Dal mio viaggio in Oman- bambine di Nakhal

In questi mesi, carichi di angoscia per gli attentati di estremisti islamici, può fare molto bene visitare l’esposizione “Tolleranza Religiosa, l’Islam nel sultanato dell’Oman”, in mostra a Milano nelle sale dell’Appartamento dei Principi a Palazzo Reale fino al 22 febbraio.
L’evento, promosso dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero per le Fondazioni Religiose e gli Affari religiosi del sultanato dell’Oman, rappresenta un’occasione per apprendere come l’Islam viene vissuto e praticato in una moderna società araba.

Si tratta di una mostra itinerante, arrivata a Milano nell’anno dell’Expo, che attraverso 20 tavole informative ci racconta un paese che da sempre assicura la coesistenza pacifica di diverse comunità religiose incoraggiando  il dialogo e il confronto tra le varie religioni. In Oman ebrei, cristiani e induisti convivono pacificamente con i musulmani. Hanno i loro luoghi di culto e professano i loro riti religiosi.

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Ancora per smentire i luoghi comuni legati ai paesi governati dalla legge islamica, nel sultanato dell’Oman le donne studiano, lavorano nei settori pubblici e privati, prestano il servizio militare e sono titolari di imprese, hanno diritto di voto e sono presenti (sebbene in percentuali molto inferiori rispetto alle istituzioni occidentali) nel consiglio nazionale e nel parlamento.

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Personalmente ho scoperto l’Oman qualche anno fa, in occasione di un viaggio e ne sono rimasta affascinata. Ho trovato una realtà del tutto inaspettata ai miei occhi di occidentale: reddito pro capite di 25.356 dollari nel 2012, ottime infrastrutture, una scolarizzazione diffusa, condizioni di vita degli abitanti più che dignitose. Donne velate, come nei paesi di tradizione islamica, ma presenti in tanti ambiti lavorativi, persino come opinioniste nelle pagine sportive dei quotidiani.

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I ragazzi (e le ragazze) omaniti hanno possibilità di studiare anche all’estero grazie a borse di studio e gli operatori a contatto con i turisti parlano un ottimo inglese. La capitale Muscat, oltre a scuole e università nazionali e straniere, vanta la presenza di un teatro di musica classica, la Royal Opera House, diretta dall’italiano Umberto Fanni mentre nei prossimi giorno scatterà la quarta edizione del Tour of Oman, una competizione ciclistica che anticipa la stagione mondiale.
Il paese infine è molto bello: ci sono spiagge fantastiche affacciate sull’Oceano Indiano, isole dove fare immersioni e snorkelling, deserti e oasi. Il turismo è in piena espansione, forse anche troppa: i collegamenti tra le varie località sono continuamente intensificati, gli alberghi spuntano come funghi, i campi tendati nel deserto si moltiplicano.

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Il sultano Qabus bin Said Aìl-Said che governa il paese dal 1971 e lo ha emancipato da una condizione che era tra le più arretrate nel mondo, punta molto sull’immagine dell’Oman come di un paese arabico moderno, da visitare in sicurezza, senza timori di derive fondamentalistiche. La mostra di Palazzo Reale, che promuove la tolleranza e la collaborazione tra i popoli e le loro culture, serve anche a questo.

TOLLERANZA RELIGIOSA. Comprendersi a vicenda e vivere insieme in pace. L’Islam nel sultanato dell’Oman
Milano, a Palazzo Reale fino  al 22 febbraio 2015
web: www.islam-in-oman.com
Orari: lunedì h. 14.30-19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica h. 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato: h. 9.30 – 22.30
L’ingresso è gratuito.

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