Le orate si trovano in pescheria in qualsiasi periodo dell’anno e si prestano particolarmente bene per la cottura in crosta di sale, un sistema che preserva tutto il profumo delicato della loro carne e consente di realizzare piatti leggeri e addirittura dietetici, visto che non si utilizza alcun tipo di grasso.
Il solo trucco da tener presente, per dare un po’ di sapore, è quelli di aggiungere nel sale e sulla pelle delle orate una dose abbondante di aromi (si può scegliere tra rosmarino, origano, timo, salvia, buccia di limone…), che rilasceranno poi in cottura il loro profumo.
A quel punto basterà aggiungere un filo d’olio, qualche fettina di limone e portare in tavola!
Questa ricetta è di facile realizzazione, riesce sempre bene e richiede pochissimo tempo, a parte quello di cottura in forno. Quindi, all’opera!
INGREDIENTI
Orate, una di 300-400g per commensale
Rosmarino fresco, gli aghi di un paio di rametti
Origano, 1 cucchiaio
Scorza di limone non trattato, 1
Sale grosso, 1 kg
Sale fino, 60g
Fettine di limone, due o tre per orata
Olio evo, qb.
PREPARAZIONE
Per prima cosa, pulite le orate (se non lo avete già fatto fare dal pescivendolo), eliminate le pinne laterali e dorsali, lavatele con cura sotto acqua corrente e poi asciugatele.
In una ciotola mescolate il sale grosso e il sale fino (serve a dare più consistenza all’impasto) con gli aghi di rosmarino, l’origano e la buccia di limone, lasciando da parte un pizzico di questi aromi.
Poi prendete una teglia (vanno benissimo quelle di alluminio usa e getta), foderatela con un rettangolo di carta-forno e stendete sul fondo uno strato di sale aromatizzato.
Adagiate le orate sul sale dopo averle insaporite con gli aromi rimasti e poi copritele con quello rimanente. Se non fosse sufficiente, utilizzate altro sale grosso per sigillare bene i pesci. Mettete quindi in forno (normale) preriscaldato a 250 gradi per 40-50 minuti.
Le orate saranno pronte quando il sale si sarà ben indurito e inizierà appena a scurirsi in superficie: non esagerate con la cottura per evitare che la carne si secchi troppo, diventando stopposa.
Sfornate, lasciate riposare qualche minuto; poi rompete la crosta di sale, ripulite bene i pesci e quindi trasferiteli sui piatti di portata aggiungendo solo qualche fettina di limone e un giro di olio evo. Come contorno abbiamo utilizzato delle patatine novelle, condite semplicemente con olio e sale, che abbiamo infornato insieme alle orate e che si sono cotte negli stessi tempi.
I consigli di Gigi
Questa ricetta va bene sia per le orate sia per i branzini (o spigole, che dir si voglia).
In entrambi i casi si trovano sia pescati (piuttosto costosi), sia molto più economici di allevamento, nazionale o estero (di solito Grecia). Secondo noi, la soluzione migliore è quella intermedia: ovvero cercate di utilizzare pesci di allevamento italiani, che costano poco di più ma sono ottimi.
Per gli aromi, si possono poi utilizzare, secondo i gusti, delle alternative, cercando solo di abbinarli in modo corretto: per esempio salvia e timo, sempre con la buccia di limone, al posto del rosmarino e dell’origano della nostra ricetta.
Quanto ai contorni, non utilizzate verdure o condimenti dal sapore troppo deciso, per evitare di coprire l’aroma e il profumo molto delicati dei vostri pesci al sale.
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sidilbradipo1
26 Giugno 2015 at 6:52E se al posto delle orate cucino in questo modo le trottelle di torrente appena pescate, e che ho giusto-giusto surgelato per conservarle meglio? 😕
Però, alle otto e mezzo del mattino, queste ricette fanno venire una famuccia ;-D
Ciao
Sid
paolabaronio
26 Giugno 2015 at 8:19Il cuoco Luigi purtroppo mi dice che le trote, per la carne troppo poco compatta, non sono adatte alla cottura al sale :-(. Per le tuo trottelle meglio andare sul tradizionale ;-). Buon pranzo e buon weekend!
sidilbradipo1
26 Giugno 2015 at 8:22Che peccato: già pensavo di leccarmi i baffi 🙁
Okkei, vada per la tradizione!
Grazie per la risposta 😀
Ciao
Sid