“Tu per esempio, sei una minimal boho”. “Cosa intendi?”. “Beh, hai uno stile essenziale ma al contempo scegli accessori che raccontano un’attitudine artistica, bohemienne”. La sentenza è di Carla Gozzi e conferma la sua reputazione di professionista dell’immagine e consulente di stile: ci ha azzeccato in pieno. Un battito di ciglia – le sue, lunghissime – ed eccomi fotografata ai raggi x. E dire che prima di affrontare la star dell’indimenticabile “Come ti vesti?!” ho impiegato almeno un quarto d’ora davanti all’armadio per decidere cosa indossare…
Ho incontrato Carla Gozzi qualche giorno fa da Mose Bianchi 13, lo store di usato griffato che ho recensito in Camera con Vista. Il negozio è una delle location prescelte per i corsi della Carla’s Academy, la scuola di stile lanciata nel 2011 che offre svariati corsi di formazione per professionisti della moda: consulenti d’immagine, stylist, personal shopper, fashion blogger.
Lo store, oltre che di spazi molto ampi, dispone di un vastissimo assortimento di abiti e accessori di ogni stile e colore, essenziali per il workshop interattivo e per le prove di creatività cui sono sottoposte le aspiranti personal shopper. Marina e Alessandra, le due titolari di Mose Bianchi 13, mi hanno invitato ad assistere a una delle lezioni di stile di Carla Gozzi con la possibilità di intervistarla. E’ stata un’esperienza divertente ma soprattutto interessante che mi ha permesso di vedere in azione una professionista della comunicazione, tra le più competenti nel campo della moda che mi sia mai capitato di incontrare.
Ho dato per scontato Carla (anzi, Carlà) si presentasse alle allieve con un outfit perfetto (capelli raccolti, trucco invisibile, abito nero, tre giri di perle, scarpe bicolori con cinturino e, ça va sans dire, tacco 12) ma quello che più mi ha colpito sono state la capacità didattica, la puntualità del lessico, l’abilità di coinvolgimento dell’audience, alternando per circa otto ore teoria e pratica senza segni di cedimento. Per dare un’idea di come si è svolta la lezione, pensate a un mix di “Come ti vesti?!” e di “Guardaroba Perfetto”, dove le allieve sono invitate a impersonare il ruolo di cliente e/o consulente (non vengono buttati gli abiti sbagliati e non vengono riciclati quelli vecchi però 😉 ).
Tra un gioco di ruolo e l’altro, Carlà interviene con garbo puntuale, inserendo nozioni di storia del costume, di bon ton, di moda, snocciolando informazioni sui tessuti, la tecnica delle cuciture, le conformazioni del corpo femminile, i trucchi per valorizzare una tipologia di donna piuttosto che un’altra. L’allieva che recita la parte della cliente viene analizzata in ogni dettaglio: età, scelta dell’acconciatura, il tono dello smalto e il taglio dei pantaloni, il modello di borsa indossato, l’altezza e la conformazione del tacco e l’ampiezza della giacca. La taglia non si chiede mai: è argomento tabù e quindi la brava personal shopper deve azzeccarla senza fare domande.
Nel gioco di ruolo, la cliente vuole rinnovare il suo aspetto o cerca un outfit per un’occasione particolare e, ovviamente, non ha le idee chiare. Sta alla personal shopper impostare una serie di domande che non la mettano sulla difensiva ma che forniscano informazioni precise e contribuiscano a instaurare nel minor tempo possibile un rapporto di fiducia con la consulente.
Gli interventi di Carlà in questa fase riguardano la scelta del lessico utilizzato per valorizzare la scelta dell’outfit proposto, le caratteristiche dei tessuti e la vestibilità di certi tagli, il linguaggio del corpo, l’etichetta e il bon ton. Servono competenza, un pizzico di psicologia ma anche tanto buonsenso: E’ la cena dell’anniversario di matrimonio? Da quanto tempo siete sposati? Come veste il marito? Se è un tipo sportivo forse non vorrà una donna troppo sofisticata: meglio trovare un outfit per la cliente che appaghi la voglia di cambiare ma che non la faccia sentire a disagio per la reazione spiazzata del compagno di fronte una donna elegante ma troppo lontana da quella alla quale è abituato. La cliente comunque non deve mai avere la sensazione di travestirsi ma di indossare la migliore versione di se stessa. “La moda è uno straordinario storytelling – afferma Carla – il vestito o un accessorio ci permettono di raccontare una nuova storia di noi”. Nella composizione di un outfit, il ruolo più importante lo svolge l’accessorio: “E’ l’elemento che definisce più di ogni altro l’attitudine della personalità”.
Glam, rock, minimal, boho, romantic…: gli stili delle donne – di tutte le donne, senza esclusione – nel mondo di Carlà trovano una classificazione precisa, dove le eventuali contaminazioni sono comunque codificate.
Per Carla Gozzi la scelta dell’abito è una scienza esatta, fatta di regole e codici, di leggi e di storia. Un mondo vasto e complesso, connesso a discipline come l’arte e la storia del costume certo, ma anche la psicologia, la sociologia, l’economia e il marketing. Un look definito e preciso in ogni dettaglio può rivelarsi strategico per ottenere i traguardi che ci siamo prefissati: siano il buon esito di un colloquio di lavoro o il successo di un evento mondano.
Se la moda è comunicazione, Carla Gozzi ne è sacerdotessa devota. Diffonde il suo verbo e i suoi comandamenti senza mettere in discussione dogmi e regole. Ai suoi corsi non vi aspettate un approccio critico ai diktat della moda e al fashion system: alla Carla’s Academy le regole si apprendono, non si discutono.
La moda l’ha sedotta quando era una ragazza fresca di studi d’arte ed è diventata una passione totalizzante che l’ha portata a lavorare per anni in Italia nel Gruppo Maxmara, per Ralph Lauren e Calvin Klein negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo come assistente di stilisti quali Jean-Charles de Castelbajac, Thierry Mugler, Christian Lacroix, Mila Schön, Gabriele Colangelo, Yohji Yamamoto ed Ermanno Scervino. Nella sua carriera Carlà ha conosciuto le logiche aziendali e l’estro anarchico degli stilisti, le esigenze della produzione e quelle della creatività. Facile che lavorare in Tv le sia venuto bene: le sue conoscenze della moda e dei modi, degli stili e dello stile, le hanno subito conferito patente di esperta. Il resto l’hanno fatto le doti di ironia, il savoir faire e una notevole telegenia: “E pensa che venivo così male in fotografia!”, mi ha detto.
Mentre scrivo mi rendo conto che vi ho parlato molto di Carla Gozzi. In effetti è una donna che ha molto da dire. Ma è anche una professionista che sa molto ascoltare. Forse la dote più rara di un comunicatore. Ma anche una nota – definitiva e distintiva – del suo stile.
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Stella Rampollo
2 Ottobre 2015 at 15:08Giornata spettacolare!
paolabaronio
2 Ottobre 2015 at 16:36Bella e interessantissima: Carlà è una forza della natura. Ma anche tu non scherzi Stella 😉
Silk and Chocolate
7 Luglio 2015 at 20:26Io ho fatto con Carla il corso di fashion and beauty blogger…lei è splendida!