L’atelier di Natsuko Toyofuko è situato all’interno di un palazzo d’epoca a Milano, nel quartiere dell’Isola. Un’ambientazione molto meneghina per i lavori di quest’artista giapponese che crea bellissimi gioielli in bronzo e argento: anelli, pendenti, orecchini, bracciali da indossare come sculture.
Natsuko ci accoglie in uno spazio illuminato dalla luce che entra dalle ampie vetrate, dove l’essenzialità dello stile orientale, la palette dei colori neutri, l’arredo minimalista, dialogano con un creativo accenno di disordine. L’effetto è privo di contrasti, armonioso. Come lo è la voce dall’accento lievemente milanese di Natsuko quando, sollecitata dalla mia curiosità, racconta il viaggio compiuto da bambina con la madre dal Giappone per ricongiungersi con il padre, Tomonori Toyofuko, un importante scultore giapponese che nel 1960, dopo un invito alla Biennale di Venezia, decise di stabilirsi in Italia.
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Natsuko abita a Milano dall’età di sei anni, ha vissuto a Brera nella comunità degli artisti che frequentava il Bar Jamaica, con il padre che esponeva in importanti gallerie d’arte, la madre pittrice, la passione per l’antiquariato coltivata da entrambi i genitori, l’ammirazione che da ragazza coltivava per le “signore” che animavano quel vivace ambiente artistico, la loro eleganza indefinibile, fuori dagli schemi. Era questo il terreno nel quale sentiva di doversi misurare Natsuko, una dimensione che non fosse ancora fissata ed esplorata.
Una ricerca che l’ha portata a realizzare gioielli con la fusione a cera persa, un metodo di modellamento derivato dalla scultura. Natsuko è stata tra le prime a creare gioielli in bronzo: ora la tecnica è più diffusa ma all’epoca, a metà degli anni ‘80, i suoi lavori non ebbero facile riscontro. “Se avessi utilizzato oro e diamanti li avrei venduti molto più facilmente – ricorda -. I miei non sono oggetti rassicuranti, o almeno non lo erano trent’anni fa, in Italia. All’estero, e soprattutto nei paesi scandinavi, era già maturato un altro gusto”.
Il tempo però ha premiato il talento di Natsuko che presto, anche con il passaparola, ha conquistato un’affezionata clientela a Milano e all’estero.
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Difficile del resto non venire conquistati dalle creazioni di quest’artista giapponese che al bronzo e all’argento accosta le pietre dure, sperimentando anche la versatilità colorata degli smalti. I suoi sono oggetti assertivi, importanti, che dichiarano un gusto per il bello ma anche l’insofferenza alle omologazioni. Gioielli dotati dell’energia preziosa dei talismani.
Natsuko li crea partendo da sè, dal desiderio di indossare un determinato oggetto, assecondando – perché no – anche un impulso narcisistico: “Forse per questo i miei accessori preferiti sono gli anelli: mi piace proprio come adornano le mani”, dice con un sorriso.
In questa semplice osservazione c’è molto dello stile di Natsuko, un bel mix di rigore orientale e di ironia meneghina, tra l’estetica giapponese nella quale è nata e la creatività un po’ anarchica del paese in cui è cresciuta e si formata come donna e artista.
L’atelier di via Angelo della Pergola 8, quasi una piccola galleria d’arte che accoglie i suoi gioielli e il tavolo da lavoro, racconta questa sintesi in maniera perfetta. Ed è una bella storia.
Nota dell’autore: L’atelier di Natsuko Toyofuko si è trasferito in Corso Como 9, all’interno di un altro bel cortile milanese. Locazione cambiata, ma atmosfera altrettanto affascinante.
NATSUKO TOYOFUKU
Corso Como, 9
20154 MILANO
Tel. +39 02 36575905
Mob. +39 349 3548778
email: shop@natsukotoyofuku.com
da martedì a sabato
dalle 10:30 alle 19:30 con orario continuato
Lunedì chiuso
No Comments
cosenostre
15 Dicembre 2015 at 10:14sono molto belle e raffinate…
paolabaronio
15 Dicembre 2015 at 11:04Infatti. Tra i gioielli più belli che ho visto ultimamente. Ciao!