Voglio dedicare il mio primo post del 2016 a una donna molto speciale. Si chiama Alba Ulla Manzoni ma per tutti è Ulla. È Ulla per la gente del quartiere Lorenteggio-Giambellino che la incontra alla Casetta Verde di via Odazio dove coltiva l’orto collettivo e organizza laboratori di maglia aperti a tutti, è Ulla per gli attivisti delle varie associazioni di zona che si battono per la rigenerazione del quartiere. È Ulla per i volontari della Caritas con i quali collabora nell’assistenza di anziani e indigenti. È Ulla per Giuliano Pisapia a cui ha mostrato lo stato di degrado delle case popolari dell’Aler quando il sindaco ha fatto il suoi giro di ricognizione. È Ulla per l’archistar Renzo Piano che l’ha conosciuta nell’attività di rammendo urbano delle periferie del suo G124 e che l’ha citata come un esempio delle perle di umanità del Giambellino in un’intervista sul Corriere del 23 novembre scorso: “Ulla apre la sua porta a chiunque abbia bisogno”, ha detto.
È vero: Ulla ha settant’anni ma non si isola come tanti coetanei tra le pareti di casa a guardare la tv. Vive da sempre tra la gente ed ha un’autentica vocazione per l’ospitalità: ha sempre un caffé da offrire, un risotto da condividere, un lavoro a maglia da mostrarti o da insegnarti. Il suo impegno alla Casetta Verde e negli spazi del Mercato coperto, la coltivazione dell’orto, la partecipazione a tante attività di quartiere, la segnalazione dei casi più gravi di indigenza o di abbandono, la visita agli ammalati, sono una maniera di essere e di intendere la vita ma anche la sua forma di lotta contro il degrado e l’incuria.
Quando l’ho conosciuta non sapevo niente di tutto questo. La verità è che Ulla mi ha colpito all’inizio per il suo aspetto. Ero al Mercato coperto di Lorenteggio in occasione degli Atelier di out of fashion e l’ho subito notata mentre osservava con occhio esperto i vestiti esposti. “Guarda che bella signora – mi sono detta – . Sarebbe una modella ideale per una sfilata di moda etica”. Lei si è accorta del mio sguardo, ha ricambiato il sorriso e, dopo due chiacchiere sulla comune passione per la moda, mi ha chiesto se volevo andare a casa sua per assaggiare un dolce che aveva preparato per alleviare un po’ il caldo di quei giorni. Un invito al quale ho aderito spinta soprattutto dalla curiosità: volevo saperne di più di questa donna non più giovane ma dal piglio di ragazza che al mercato conoscevano tutti.
L’incontro con la casa di Ulla è stato forte, perché abita in uno degli edifici più fatiscenti che abbia mai visto a Milano. Un cortile che dire disastrato è poco, con i mucchi di immondizia, le facciate scrostate, gli infissi divelti, i portoncini arrugginiti dai vetri sfondati, i pannelli dei campanelli danneggiati. All’interno delle scale è pure peggio: gradini dissestati, portoni delle case blindati, qualcuno anche cementato. Ulla è tra i pochissimi inquilini regolari, la maggior parte delle abitazioni del suo edificio Aler è occupata abusivamente. Da anni chiede di essere trasferita in un’abitazione più adatta alla sua età, che abbia almeno l’ascensore e condizioni decenti, ma pare ci sia una lista davanti a lei di centinaia di casi. Ho salito le scale a piedi (serve specificare che non ci sono ascensori?) con gli occhi sgranati e un senso di apprensione, di pericolo. Al terzo piano, il portoncino della casa di Ulla, decorato da una coroncina di voile, è un’apparizione quasi surreale.
Poi la sorpresa di un piccolo salotto tappezzato di libri, quadri e fotografie in bianco e nero, illuminato dal blu di una collezione di vetri e una tenda di pizzo dalla quale si intravvede un balconcino fiorito. Con l’assaggio del dolce e il caffè ho scoperto che Ulla è un’artista, che ha partecipato a collettive importanti con le sue sculture tessili, che negli anni ’70 i suoi capi di maglieria sono apparsi nelle riviste di moda accanto alle creazioni di Kenzo, che ha viaggiato il mondo in autostop, tornando ogni volta a Milano carica di tessuti e arredi che hanno decorato case recensite da riviste di architettura. Ulla è stata, ed è, una gran cuoca e si è sempre guadagnata da vivere con la cucina. Anche in questo campo è stata una sperimentatrice: “Cumino, cardamomo, paprika… sono stata tra le prima a usarle: mi chiamavano la Signora delle Spezie!”, ricorda. Ha cucinato per tante famiglie della Milano bene, ma anche per i numerosi eventi che si organizzavano negli anni ’80 in una città che si apriva alla moda, all’arte, al mondo.
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Nella sua piccola casa custodisce ancora le riviste e le locandine che testimoniano l’attività di quegli anni. Vive al Lorenteggio nelle case popolari dal 1987. “All’inizio non era male – racconta -. La vita di alcuni era complicata, c’erano tante famiglie in difficoltà ma anche un forte senso di vicinanza. Ci si conosceva tutti, ci si aiutava l’uno con l’altro. Poi si è tutto sgretolato, l’Aler ha abbandonato la cura delle case in maniera vergognosa con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, la gente del quartiere è cambiata tantissimo, sono arrivate comunità che non si integrano. Poi le occupazioni, la paura che ti attanaglia la notte, quando senti che sulle scale stanno sfondando e che si prenderanno una nuova casa, l’ennesima”.
Da quando la conosco è successo più volte. Dopo quelle ore in bianco per i rumori, le grida, i mobili spostati, Ulla si alza, si prepara un caffé, sceglie una combinazione di abiti e accessori che la rendono così elegante, lascia quel piccolo nido di resistenza umana che è la sua casa, ed esce per una delle sue giornate fatte di persone e di incontri. Non è una donna sola Ulla: ha tanti amici e tante amiche, persone che condividono i suoi valori. Ma lei ha una forza particolare che mi colpisce e mi commuove anche un po’.
È a Ulla, e al suo coraggio, che dedico la mia prima storia del 2016.
11 Comments
Alessia Maria
2 Marzo 2017 at 14:48Io sono una professionista d’ arte , comunicazione ed informazione,confermo che Ulla Alba Manzoni è un vero genio di creatività ed un eroina/eroe.
Ulla Alba Manzoni è un’esempio dell’ ESSERE,l’IIO che si manifesta in ogni atto quotidiano,da cui hanno trovano beneficio vantaggi e giovamento tutti coloro che l’hanno conosciuta e tutto quello che ha “toccato”.
L’apparenza non le appartiene Lei Ulla Alba Manzoni è una REALTÀ.
Alessia Maria
2 Marzo 2017 at 13:50Io sono una professionista d’ arte , comunicazione ed informazione,confermo che Ulla Alba Manzoni è un vero genio di creatività ed un eroina/eroe.
Ulla Alba Manzoni è un’esempio dell’ ESSERE,l’IIO che si manifesta in ogni atto quotidiano,da cui hanno trovano beneficio vantaggi e giovamento tutti coloro che l’hanno conosciuta e tutto quello che ha “toccato”.
L’apparenza non le appartiene Lei Ulla Alba Manzoni è una REALTÀ.
Anonimo
8 Gennaio 2016 at 20:15E a nessuno viene voglia di affittarle una casa invece? Io non vorrei leggere più storie di questo tipo né nel 2016 né dopo! Grazie a Paola Baronio per la segnalaxione
paolabaronio
8 Gennaio 2016 at 21:48Ulla abita in una casa popolare ad amministrata dall’Aler. Sul corriere Milano ieri c’era un articolo che la riguardava e che chiedeva esplicitamente che fosse trovata a Ulla un’abitazione adeguata alla sua età. Spero si stia muovendo qualcosa.
Alessia Maria
2 Marzo 2017 at 13:58Ulla Alba Manzoni abita in un’ appartamento ed è il quartiere dove è sito che non è ristrutturato/bonificato ,ma l amministrazione comunale sta provvedendo al recupero .
Alessia Maria
2 Marzo 2017 at 14:46Alba Ulla Manzoni ha diritto ad un appartamento con ascensore,visto che non vive nell’era neolitica,ma nella anno 2017 d. C..
Gli ascensori dovrebbero esserci in tutti gli stabilii con abitazioni ed uffici del mondo ma sopratutto in quelli che qualcuno descrive come civilizzati.
Il pianeta terra non è suddiviso in aree di serie A e di serie B e l’anno 2017 è arrivato già da qualche mese
Lei ha sempre vissuto in un appartamento ha chiesto soltanto un appartamento simile ma con il servizio di ascensore.
agnes.duerrschnabel@virgilio.it
7 Gennaio 2016 at 21:14Che bello il Suo articolo su Ulla – mi ha fatto venire la voglia di conoscere questa persona ! Un caro saluto, Agnes
paolabaronio
7 Gennaio 2016 at 22:52Cara Agnes, Ulla per me è stato un bell’incontro. Grazie per le parole di apprezzamento. A presto!
Piero
4 Gennaio 2016 at 10:26Che bella storia! Grazie Paola. 🙂
paolabaronio
4 Gennaio 2016 at 10:28Grazie a te Piero! Ulla è una persona fantastica. Spero di raccontare nel corso del 2016 altre storie di gente così. Un abbraccio
Piero
4 Gennaio 2016 at 10:31Le leggerò con grande piacere! Un abbraccio a te. 🙂