Mettete in agenda una visita al Mudec nei prossimi giorni: dal 25 marzo all’11 settembre vi aspetta ‘Joan Mirò, la forza della materia’, una mostra davvero bella e completa per contenuti, allestimento e curatela che offre al visitatore una full immersion nella creatività del grande artista surrealista catalano.
Ideata dalla Fondaciò Joan Mirò di Barcellona sotto la direzione di Rosa Maria Malet e in collaborazione con Francesco Poli, l’esposizione mette in mostra 140 opere in un percorso cronologico che ricostruisce l’attività dell’artista dal 1931 al 1981.
Il fil rouge che sottende alla selezione delle opere di Mirò è quello della materia, intesa non solo come strumento con quale sperimentare le varie tecniche ma soprattutto come entità a se stante, una fisicità che imprime energia al lavoro di Mirò. I materiali non sono solo supporti ma, come il legno, veri e propri scenari ambientativi.
L’esposizione mostra quindi disegni a matita, dipinti, sculture, assemblaggi lignei, litografie, arazzi e incisioni testimoniando l’elaborazione continua di un linguaggio espressivo che ha animato l’artista dagli esordi a fino alle opere dell’età più avanzata.
Ci sono tutti i temi che hanno caratterizzato l’opera di Mirò: le donne, gli uccelli e – sebbene manchino esemplari del ciclo delle “Costellazioni” – le stelle.
Da visitatrice però l’incontro che mi ha emozionato di più è stato è quello con il colore: così deciso, così pieno di vita, portatore di poesia. Nell’arte di Mirò, anche il nero, in tutte le sue sfumatura, diventa squillante. Ed è bello cogliere l’energia colorista di questo grande artista anche grazie ai supporti multimediali che fanno parte dell’offerta espositiva della mostra.
Oltre alle note di Blues for Joan Mirò di Duke Ellington (un pezzo jazz che il musicista improvvisò in occasione dell’incontro con l’artista alla Fondazione Maeght) nella sala introduttiva, al Mudec sono state allestite a cura di Samsung sette isole multimediali con video che illustrano l’opera e la tecnica del maestro catalano e postazioni per la realtà virtuale che vi consiglio caldamente di provare. Si infilano occhialoni e cuffie e si entra con una percezione tridimensionale nel mondo che ha circondato Mirò: la natura che gli era tanto cara, gli studi Son Boter e Sert di Palma di Maiorca, il pensatoio. L’esperienza virtuale si conclude con un fantastico viaggio all’interno dell’opera Personaggio, uccello II del 1973 del quale si penetra la tela e si attraversano i colori.
Un altro suggestivo contributo multimediale è dato dalla videoinstallazione ispirata alle tecniche, ai colori e ai materiali utilizzati da Mirò e che conclude la mostra. Il visitatore si congeda così dal maestro del Surrealismo e dalle sue suggestioni passando attraverso una cortina di bagliori in movimento che, dalla magica dimensione dell’arte, lo riportano alla luce bianca degli spazi museali. Ma la forza del colore di Mirò rimane dentro gli occhi e il petto ancora per qualche prezioso istante.
Joan Mirò: la forza della materia
MUDEC, Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
25 marzo – 11 settembre 2016
Orari: Lun. 14.30-19.30; Mar, Mer, Ven, Dom 09.30-19.30; Gio, Sab,9.30 – 22.30 Biglietteria: 12 euro intero, ridotto 10 euro.
Info e prenotazioni: T. +39 02 54917
2 Comments
giulianacimurri
24 Marzo 2016 at 20:01grazie Paola, articolo davvero esaustivo, assolutamente da mettere in agenda !!!
Paola
24 Marzo 2016 at 21:19Vane la pena davvero. Il Mudec è vicinissimo a casa mia: quando vieni a Milano avvisami che ci vediamo, ok? 😍