La street art accompagna le mie corse sull’Alzaia Naviglio Grande. È una presenza amica, che aggiunge una nota di colore al piacere di correre affiancata dal corso dell’acqua, sbirciando gli allenamenti in canoa degli allievi dei tre club situati lungo l’Alzaia: sirene che fluttuano tra le onde, i grandi occhi di una bambina avvolta da un magico gattone, un albero carico di fiori e frutti rosa che sembrano pensieri, personaggi da fumetto che si affacciano sornione tra scritte colorate, due atleti che impugnano una pagaia. Sono tanti stili, tanti colori, tanti messaggi. Tutti positivi però. Come le scritte sul muro giallo della Canottieri Olona, dove una ballerina senza braccia si libra sulle punte: “per un mondo senza barriere” “possibilità incredibili” e poi “il grado di libertà si misura dai sogni”. L’autore dell’opera è Piger, una delle poche firme che sono riuscita a decifrare tra le tante che siglano i dipinti sui muri.
La gente che ogni giorno, dalle prime luci del mattino fino a tarda sera cammina, corre, percorre in bicicletta Alzaia del Naviglio Grande, nel tratto che dal ponte delle Milizie si allunga verso la periferia e quindi in direzione di Corsico, ormai conosce bene le opere, tanto che i runner le utilizzano come punti di riferimento per i loro allenamenti: “Arriviamo fino al murales della Canottieri Milano e torniamo, ok?”. È così anche per me, il mio punto di riferimento è appunto la bambina con il gatto, sotto il ponte delle Milizie. Non conosco il suo l’autore, ma è una delle opere più belle.
La mia corsa di solito inizia dalla bellissima chiesa di San Cristoforo, e poi prosegue appunto in direzione di Corsico. Il primo murales che incontro, sulla destra, è una rappresentazione del Santo su uno sfondo nero ad opera di Frode. Ha tra le braccia il Bambin Gesù. La nota “trasgressiva” è data dal pennello da writer impugnato da san Cristoforo nella mano destra.
Poco più avanti c’è il lungo muro della Canottieri Olona con la creazione di Piger e oltre ancora gli atleti disegnati sulla cinta muraria della canottieri Milano, il lavoro più recente. Se invece da San Cristoforo si va verso la Darsena, si incontrano le creature marine che indicano l’attività della Canottieri San Cristoforo, con le sirene e i canoisti pronti ad affrontare la riva.
Volgendo lo sguardo a destra c’è invece la grande successione di murales che colora tutto il ponte delle Milizie. Tra questi spicca il ritratto sorridente di un uomo con una macchina fotografica.
“È un omaggio al fotografo Marco ‘Scud’ Scuderi – mi spiega l’amico Atomo Tinelli, decano degli street artist e animatore culturale di questa forma d’arte nella città -. Marco conosceva tutti i writers e ha documentato tutte le opere di street art della città. Era molto amato e dopo la sua scomparsa Mr. Wany, uno degli artisti più noti del movimento, lo ha voluto ricordare così”.
Osservo con Atomo che nei dipinti sul Naviglio ora non c’è una sola scritta antagonista e che prevale l’aspetto fumettistico o fantasy. “La positività che hai notato è data dal fatto che a questi artisti è stato permesso di dipingere e di creare. Hanno avuto degli spazi liberi dal Consiglio di Zona e hanno dato il meglio di loro stessi. La street art del Ponte delle Milizie fa parte del progetto 100 Muri Liberi messi a disposizione dal Comune di Milano lo scorso anno per migliorare l’arredo urbano della città, in particolare delle periferie. Il fatto che anche il muro vicino alla chiesa sia decorato con l’opera di un writer forse sta a significare che la street art sta davvero entrando nel cuore di tutti, che sta diventando un fenomeno diffuso e apprezzato da una parte sempre crescente della popolazione”.
Quello che la gente non ama sono i tag che imbrattano la nostra città senza alcun rispetto, neanche per le opere autorizzate dei “colleghi” writers. “È vero – ammette Tinelli -. Purtroppo all’interno del movimento ci sono anche dei ragazzotti pronti solo a devastare. Non sono solo spinti dall’invidia per l’affermazione degli altri artisti ma da un istinto puramente vandalico. Rappresentano una minoranza ma è assolutamente da condannare”.
Mi congedo da Atomo augurandoci che i murales sul Naviglio siano risparmiati dallo scempio delle tag selvagge e che continuino a colorare i muri che costeggiano il Naviglio. Mi sono affezionata alla loro presenza nel mio quartiere.
Le sirene, le ballerine sulle punte, la bimba con il gatto, il sorriso di Scud, San Cristoforo mi fanno sentire più a casa: credo che l’arte serva anche a questo.
8 Comments
La linea d'ombra
13 Giugno 2016 at 23:13Ciao Paola, ti confesso che era da un po’ che volevo esplorare i Navigli, e tu con questo post hai sollevato ancora di più la mia curiosità! Grazie mille 🙂
Paola
14 Giugno 2016 at 7:09Il Naviglio grande dopo il ponte delle milizie e verso la periferia offre scorci di Milano ancora molto autentici. Consiglio una passeggiata!!
La linea d'ombra
14 Giugno 2016 at 9:56Grazie mille per il suggerimento…Ne farò tesoro 😉
orlando778
9 Giugno 2016 at 12:15Che Meraviglia, cara Paola! Baci!
Paola
9 Giugno 2016 at 15:23Quando riusciremo a vederci ti ci porto. Un abbraccio Mir!
enricogarrou
9 Giugno 2016 at 9:56Ma delizia!! Molto belli e donano una visione più dolce della vita. Un abbraccio Paola
Paola
9 Giugno 2016 at 15:22Grazie Enrico!
sidilbradipo1
8 Giugno 2016 at 15:58Strepitosi: adoro la street art <3
Bacio
Sid