La pasta che proponiamo per questa ricetta sono gli scialatielli – un formato abbastanza lungo che assomiglia a grossi spaghetti, piuttosto rustici – conditi con alici di Cetara sott’olio, paté di finocchietto selvatico e arancia. Sono gli ingredienti per un primo ricco e saporito, che si prepara in un attimo, dal gusto abbastanza particolare ma molto piacevole che richiama la cucina siciliana. In realtà, gli scialatielli sono originari di Amalfi e sono stati creati in quella località dallo chef Enrico Cosentino. Il loro nome pare derivi dalla lingua napoletana: dal verbo “scialare” (godere) e dal sostantivo “tiella” (padella).
Si tratta di una pasta lunga ma meno degli spaghetti, più larga e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Tradizionalmente gli scialatielli sono fatti a mano, ma vengono anche venduti freschi o secchi come formato di produzione industriale.
INGREDIENTI
(per due persone)
Scialatielli, 180g secchi, 250g freschi (oppure altra pasta di formato simile)
Filetti di alici di Cetara sott’olio, a piacere da due a quattro
Patè di finocchietto selvatico, due-quattro cucchiai (da una confezione di quello già pronto)
Aglio, ½ spicchio
Arancia, il succo e la buccia tritata di mezza.
PREPARAZIONE
Mettete a bollire l’acqua per la pasta e, nell’attesa, soffriggete con un giro di olio EVO l’aglio vestito e schiacciato in una padella abbastanza capiente da poter poi contenere anche gli scialatielli. Eliminate l’aglio non appena inizia a imbiondire, aggiungete qualche cucchiaio di paté, una pari quantità di filetti di alici e il succo della mezza arancia. Si tratta di ingredienti molto saporiti, quindi quantità e proporzione sono un po’ lasciate al gusto personale di ognuno.
Completato il sugo, fatelo mantecare pochi minuti a fuoco basso e poi spegnete.
Appena l’acqua bolle, immergete nella pentola gli scialatielli e cuoceteli al dente.
Quando sono pronti, riaccendete sotto il sugo, “tirateli su” con una schiumarola (meglio così che usare il colapasta) e metteteli a saltare un attimo nella padella del sugo con un goccio della loro acqua di cottura.
Amalgamate il tutto e serviteli caldi dopo averli insaporiti con buccia d’arancia grattugiata.
I consigli di Gigi
Oltre che per condire questa pasta, il paté di finocchietto selvatico è adatto come salsa per insaporire carni e pesce, oppure come antipasto spalmato su fette di pane abbrustolito. Una volta aperto il vasetto, il patè si conserva in frigorifero per circa un mese, a patto di utilizzare un contenitore chiuso e di coprirne la superficie con uno strato d’olio EVO.
La ricetta – così come pasta, alici e un vasetto di paté – viene dagli amici di Bianco Palato, il mio negozio di riferimento per tutti i profumi e gli aromi del Sud…
1 Comment
Paola
17 Giugno 2016 at 15:27Buonissima! Già mi sembra di sentire l’armonia dei profumi tra alici e arancia