Sono appena tornata da un breve viaggio a Malaga: il regalo di tre giorni di primavera in una settimana di autunno milanese. Abbiamo approfittato dell’offerta di un volo low cost (77 euro A/R), delle tariffe di bassa stagione degli alberghi e in poco più di due ore di volo ci siamo trovati in t-shirt e bermuda a passeggiare allegri su un lungomare con file di palme che neanche la California.
Una vacanza che consiglio a tutti, soprattutto in ottobre e novembre, quando sulla Costa del Sol le temperature sono tra i 10 e i 25 gradi: un clima perfetto, da primavera inoltrata.
Malaga è molto accogliente: ha un grande aeroporto collegato al centro da un servizio di bus (3 euro il biglietto, tragitto di 30 minuti circa), infrastrutture moderne, mezzi pubblici diffusi ed efficienti, prezzi convenienti.
È popolata ma tranquilla e l’area che delimita il centro è tutta pedonalizzata. I poli di riferimento sono il centro storico delimitato dalla grande Cattedrale e dalla fortezza dell’Alcazaba e il porto con un lungomare che, dopo il faro, introduce alle lunghe spiagge del litorale. Il boom turistico che ha interessato l’Andalusia e la Costa del Sol fin dagli anni ’60 ha portato nella città benessere economico ma anche un’eccessiva espansione edilizia, soprattutto nelle zone intorno al porto e dietro alle spiagge. È a mio parere l’unica nota dolente in una città che nel complesso offre molto al turista: locali aperti a tutte le ore, tanti musei a tema, offerte di soggiorno per tutte le tasche.
Per quanto riguarda il mangiare, i ristoranti del centro sono molto turistici con tutto quello che ne consegue ma, cercando con un po’ di attenzione, ci sono locali – soprattutto quelli dall’aspetto più popolare – dove trovare piatti di pesce a prezzi convenienti oltre alle classiche tapas. La cucina è genericamente ruspante e soprattutto molto, molto agliata: informate quindi i camerieri se non sopportate questa spezia.
Una permanenza di due giorni è sufficiente per conoscere la città ma, potendo, vale la pena, soprattutto in questa stagione, ritagliarsi una terza giornata di relax al mare.
E ora ecco il mio elenco delle 10 cose da non perdere.
1. Cominciamo da quello che di solito si mette alla fine: la spiaggia di Malagueta. E est della città, dopo il porto e il Faro, si estende per 1200 metri con tratti liberi e altri custoditi (tariffa di ombrellone e 2 lettini: 8 euro). Bella la presenza di palme con aree erbose e di un lungomare dove camminare, correre, andare in bicicletta utilizzando il servizio di bike sharing (Malaga Bici) o affittando le bici nei vari noleggi.
Proseguendo verso est si raggiungono le spiagge minori dove le vecchie abitazioni dei pescatori prendono il posto dei palazzoni per turisiti inglesi. Carina quella di Palo, raggiungibile anche in autobus con le linee 3 e 11 che passano per Alameda Principal (biglietto acquistabile sul bus a 1,50 euro).
2. Tassativa una visita alla Cattedrale di Nuestra Señora de la Encarnación, uno dei più importanti monumenti rinascimentali dell’Andalusia, sorto sul sito di un’antica moschea e pare mai terminata.
L’ingresso a pagamento (5 euro con visita al piccolo museo) permette di ammirare la ricchezza delle decorazioni sacre dell’epoca barocca.
Prospiciente alla chiesa, la bella Piazza Obispo con il lussoso Palacio Episcopal (si può visitare a pagamento)
3. Passeggiata all’Alcazaba. Dall’anfiteatro romano parte un percorso intorno alla fortezza risalente all’epoca musulmana. Si cammina in leggera salita ma avvolti dal profumo di pini marittimi, piante di ibisco, eucalipti e bordure fiorite che aprono a scorci sempre più spettacolari sulla città. Consiglio orario verso il tramonto.
4. Visita al Castello di Gibralfaro, situato sopra la fortezza dell’Alcazaba. Il biglietto (euro 2,25) offre l’ingresso al piccolo museo civico e soprattutto la possibilità di percorrere tutto il perimetro del castello lungo le torrette militari. La vista sulla città a 360 gradi è bellissimo e il contesto divertirà anche i bambini.
5. Vedere un museo a scelta. In città ce ne sono molti. L’elenco, oltre che su vari siti è presente in tutte le mappe della città distribuite, oltre che al centro d’informazione turistica tra Alameda Principale e il Paseo del Parque, in tutti gli alberghi.
I più noti sono il Museo Picasso con 223 opere dell’artista nato a Malaga nel 1881 e il Carmen Thyssen Museum con una ricca collezione di artisti spagnoli del XIX Secolo.
6. Il Mercato coperto di Atarazanas. Una delle mie destinazioni preferite: in pieno centro, sotto una struttura liberty decorata da vetrate artistiche, con decine e decine di banchi di cibo locale: pesce, frutta fresca e secca, funghi, formaggi, olive e prodotti sottolio, carne, spezie. Un vero spettacolo per gli occhi e il palato.
7. Passeggiata sul porto. Guardando il mare, tenendo come punto di partenza la grande ruota panoramica, si cammina in direzione est fino al faro (la Farola). Nel percorso si costeggia a sinistra il Paseo del Parque e si cammina lungo il modernissimo Palmeral de las Sorpresas, una lunga pergola in cemento bianco con giardini a tema e spazi destinati a iniziative culturali.
Il percorso sfocia nel Paseo de la Farola, prospiciente il molo (Muele 1) con le imbarcazioni turistiche e animato da ristoranti e negozi di abbigliamento.
8. Giro in barca nella baia di Malaga con una delle imbarcazioni di servizio sul porto. Sul Muele 1 ci sono varie offerte: noi abbiamo preso la barca di City Sightseeing (1 ora, 10 euro). Raccomandato soprattutto nel tardo pomeriggio, per godere i colori del tramonto. La serata può concludersi con un aperitivo in uno dei locali sul molo dotati di terrazza fino a che non si accendono tutte le luci della città. Per spiriti romantici.
9. Tapas a El Pimpi. La Botega Bar El Pimpi è un bar e ristorante aperto nel 1971 e diventato famosissimo. Le belle sale interne sono tappezzate da belle stampe e dalle immagini dei personaggi noti che lo hanno frequentato (da Picasso a Banderas), il dehor si affaccia sullo spettacolare anfiteatro romano.
Nonostante sia un posto molto turistico, mantiene una discreta qualità del menù e del servizio. Noi abbiamo cenato con piatti di pesce e dolci biologici spendendo trenta euro a testa. Per le tapas il prezzo è inferiore, ma dipende da quanti pezzi scegliete.
10. Marques del Larios e Plaza Constitucion: da Alameda Principal, punto di ritrovo centrale della città, è di rito una passeggiata lungo la via dedicata alla shopping che sfocia nella storica Plaza Constitucion. Al di là dei negozi – quasi tutti appartenenti a catene di fast fashion – con i suoi pavimenti lastricati di marmo, i lampioni in ferro battuto, i palazzi eleganti rappresenta un ingresso nel centro storico e turistico della città molto piacevole.
2 Comments
Paola
25 Ottobre 2016 at 19:08Grazie! Chissà …. per me è stata solo una tappa per l’Andalusia. In effetti un alto indietro nell’estate non è male 🙂
Paola
25 Ottobre 2016 at 20:42Anche io avevo sempre trascurato Malaga, conoscendo molto meglio Siviglia e Granada. È stata una bella sorpresa. Ciao!