Due settimane senza Despacito: non è un motivo sufficiente per consigliare una vacanza a Creta? Nell’isola più grande della Grecia i tormentoni dell’estate sono proprio lontani, mentre si è molto vicini alle origini del mito, alle leggende di Zeus nato a Creta in una grotta del monte Dikte, del figlio Minosse, del Minotauro metà uomo e metà toro, di Arianna e del suo amore per Teseo, di Dedalo e di Icaro. Li si ritrova tra le rovine di Cnosso e di Festos ma anche nei meno noti siti archeologici che lambiscono le spiagge più belle, come quella di Kommos, nel versante meridionale: ampia, lunghissima, e così pulita da essere scelta dalle tartarughe Caretta Caretta per deporre le loro uova. Una vacanza a Creta offre una doppia chiave di lettura: quella delle sue spiagge, delle baie ombreggiate dalle dune o circondate da rocce alte come falesie, del suo mare premiato da tante Bandiere Blu. Ma anche per un incontro con le nostre origini, per conoscere la civiltà minoica preellenica attraverso le tante testimonianze disseminate un po’ dappertutto lungo l’isola e raccolte mirabilmente nel Museo Archeologico di Iraklio, uno dei più ricchi e interessanti spazi espositivi che abbia mai visto.
Comunque Creta rappresenta la scelta di una vacanza slow, da vivere a ritmi lenti, percorrendo strade spesso solitarie che si arrampicano su altipiani deserti e maestosi, cercando ogni giorno sulla mappa una nuova spiaggia che se non è attrezzata è sempre allietata da una taverna e rinfrescata da una doccia di acqua dolce. Dove il set di un ombrellone e due lettini costa al massimo sei euro ma che è spesso offerto gratuitamente in cambio di una consumazione al bar o al ristorante. Dove bastano un copricostume e un paio di sandali e si va dappertutto. Dove mangiare fuori casa è un lusso a portata di tutte le tasche e dove i pasti al ristorante terminano con l’offerta di un po’ di anguria e un bicchierino di raki. Una dimensione ideale se si desidera una pausa dai ritmi frenetici e da quella ritualità un po’ artificiale che scandisce il nostro tempo libero nel resto dell’anno.
E ora passiamo ai consigli per una vacanza perfetta, comunque molto slow. L’elenco, a parte il primo punto, è casuale.
1. Evitare di fissare il soggiorno nel versante nord dell’isola, soprattutto tra Iraklio e prima di Agios Nikolaos. È la zona più turistica, percorsa da pullman e caratterizzata da alberghi anonimi con spiagge affollate in maniera scoraggiante. Dal punto di vista balneare, da evitare anche il tratto tra Rethimno e Iraklio. Da esplorare invece tutto il resto dell’isola, vale a dire a nord ovest da Chania e a nord est da Agios Nikolaos e poi tutto il versante meridionale.
2. Prevedere un soggiorno di almeno 10 giorni, meglio se 15. L’isola è molto grande e offre aspetti interessanti in ogni suo versante, compresa le zone centrali. Secondo me l’ideale è scegliere di soggiornare almeno in due località, diverse per contesti e logistica. Una buona scelta potrebbe essere Agios Nikolaos, a 65 km a est di Iraklio, centro elegante e raffinato, ricco di storia e tradizioni ma anche di soluzioni abitative confortevoli e carine, con la sua zona di belle spiagge e la possibilità di escursioni in tutta la parte orientale dell’isola, sia nel versante settentrionale sia in quello meridionale. Ha solo il difetto di essere parecchio affollato da metà luglio a tutto agosto.
In alternativa o, meglio, in aggiunta a Agios Nikolaos, consiglio Agia Galini, più o meno al centro della costa sud: un paesino ben strutturato dal punto di vista turistico ma che ha conservato una sua autenticità, dotato di una spiaggia carina anche se non indimenticabile ma vicino ad altre attrazioni turistiche come la spiaggia di Matala e non lontano da città interessanti da visitare come Iraklio, Rethimno e Chania.
3. Visitare il Museo Archeologico di Candia a Iraklio. Mi ripeto ma vale davvero la vista. Istituito nel 1883, è stato ricostruito nel 1930 dall’architetto Karantinos, mentre dal 2001 è stato oggetto di una ristrutturazione completata nel 2014. È costituito da 27 sale distribuite su due piani con una ricchissima mostra di reperti dall’era neolitica fino all’epoca romana (dal 6000 a.c fino a 300 d.c.) che vanta capolavori dell’arte minoica. Una collezione sterminata, proveniente dai palazzi di Cnosso e Festos e dagli altri siti archelogici dell’isola, che comprende utensili e anfore in terracotta, sculture, statue sigilli, affreschi. Veramente ammirevole la catalogazione delle migliaia di oggetti e reperti così come la disponibilità di contenuti didascalici. Deludente a mio parere il Palazzo di Cnosso, oggetto di un restauro grossolano e svuotato degli affreschi e dei reperti più preziosi e in mostra al museo archeologico.
4. Noleggiare un’auto. L’isola è molto vasta e dotata di tanti punti di interesse. Il servizio pubblico di pullman è presente ma non particolarmente efficiente, vuoi per gli orari, vuoi per la lentezza dei trasporti. Con un’auto, noleggiabile dall’Italia o in loco a un prezzo che varia dai 30 ai 50 euro al giorno, si va dappertutto. Meno cari moto o scooter ma a mio parere meno sicuri, non solo per le condizione del manto stradale, a volte scivoloso o sporco di detriti, ma per la frequente presenza di venti, molto violenti nella parte meridionale dell’isola, dove le strade scorrono sugli altipiani. In compenso il traffico è molto ridotto e si viaggia lungo tratti panoramici davvero molto belli.
5. Fare una visita alle città di Iraklio, Rethimno e Chania. Per alternare la vita da spiaggia, vale la pena di vedere i tre centri urbani più importanti dell’isola. Iraklio è la capitale: con piazze ombreggiate, vie pedonali piene di negozi, un lungomare con locali di ogni genere, tanti giovani, spesso studenti che la animano fino a notte fonda. Se si va a al museo, vale la pena farci un giretto. Molto carina Rethimno, 70 chilometri a ovest di Iraklio, con tanti quartieri storici che testimoniano la presenza veneziana e poi turca sull’isola e una fortezza che è continua meta di visitatori. Le sue stradine sono piene di negozi turistici ma basta lasciarsi guidare dall’istinto o dalla ricerca di ombra per trovare ristoro in piazzette deliziose dove sorseggiare un succo fresco o una tazzina di caffè greco.
Spostandosi un’altra settantina di chilometri a ovest si arriva a Chania, la mia città preferita, dove il dominio veneziano (era nota come La Canea) è ancora molto visibile non solo nell’architettura delle antiche abitazioni che si affacciano sul porto ma nei grandi spazi dell’Arsenale, che costituisce quasi una replica di quello a Venezia. Chania è bellissima al mattino, quando la luce del giorno mette in evidenza i colori pastello delle case sul porto e il sole, non ancora tanto caldo, scolpisce di contrasti le vie strette del centro storico, pieno di negozietti e boutique. E poi è bellissima la sera, quando la luce rosa del tramonto avvolge tutta la città con sfumature dorate sulla moschea. Molto piacevole allora gustarsi un aperitivo vicino ai riflessi dell’acqua o una cena nei tanti ristoranti di pesce che costeggiano il lungomare.
6. Visitare il Monastero di Moni Preveli, nella regione di Rethimno. Non è l’unico (belli anche Toploù e Arkadi) ma secondo me il più suggestivo, per interesse storico (risale al 1500 e nel 1941 e monaci si batterono nella resistenza cretese contro le truppe d’invasione tedesche) e paesaggistico: si raggiunge attraverso una strada magnifica con una vista pazzesca sull’altipiano e la costa.
7. Provare la cucina cretese. A Creta sui mangia in media meglio che nel resto della Grecia, tanto che si può parlare di una vera e propria cucina cretese, basata sugli ingredienti della dieta mediterranea: vale a dire olio, verdure, legumi, miele, formaggi. Il pesce è presente anche se non eccellente e, a parte polipo e sardine, generalmente abbastanza caro. Le specialità dell’isola sono zuppe di verdure e legumi, verdure selvatiche cotte (horta), carni cotte al forno nel miele, focaccine fritte ripiene di erbe da servire come antipasto oppure di ricotta e poi spolverate di mandorle e miele come dolci, formaggi simili al pecorino. E poi la specialità locale delle lumache di montagna, cotte nell’olio con il rosmarino: io personalmente ne sono ghiotta ma capisco che possono non a piacere a tutti.
8. Andare alle rovine di Festos e prendere un aperitivo al tramonto. Il sito minoico di Festos, situato nella parte meridionale dell’isola, vicino a Matala e Agia Galini, è molto più interessante e meglio conservato di quello di Cnosso. Vale la pena di entrarci per farvi una vista, soprattutto se prima avete visto il museo di Iraklio e vi siete fatti un’idea più completa della civiltà minoica. Evitando le ore più calde del giorno, meglio andarci nel tardo pomeriggio, godendo del sole che cala sul magnifico paesaggio circostante, ombreggiato dai pini marittimi che rilasciano un aroma inebriante. Il museo chiude alle 19, così come la caffetteria: consiglio di arrivare entro le 18, visitare gli scavi e poi ordinare una bella spremuta d’arancia da gustare anche oltre l’orario di chiusura.
9. Visitare le spiagge più belle. Il consiglio più inutile: alcune delle spiagge di Creta sono rinomate in tutto il Mediterraneo e l’elenco è fornito in tanti siti di turismo, in tutte le guide cartacee e digitali, in ogni depliant e mappa stradale. Sono numerose e per tutti i gusti e fortunatamente distribuite un po’ in tutti i versanti dell’isola; così, se per motivi di tempo non riuscite a vederle tutte, ovunque vi stabilite ne troverete una speciale nel giro di pochi chilometri.
Dividendo l’isola a settori, le più note nella provincia di Chania (ovest) sono la Laguna di Balos di sabbia bianca con isolotto di fronte, Elafonissi con sabbia bianca e rosa e aspetto da atollo tropicale e Falasarna con le sue due mitiche spiagge di dune.
Nella provincia di Rethimno la spiaggia di Preveli – dall’omonimo monastero – detta anche Palm Beach per il palmeto che la circonda; quella di Plakias, lunghissima e attrezzata, ma anche con ampi tratti deserti prediletti dai naturisti e Agios Pavlos, famosa per i tramonti. In provincia di Iraklio la famosa spiaggia di Matala, circondata dalle grotte meta negli anni ’60 dei giovani della cultura hippy tra i quali Janis Joplin e Leonard Cohen; nella provincia di Lassithi, a est, la spiaggia di Vai, ombreggiata da una foresta di palme e Ierapetra, la più vasta distesa di spiagge di Creta.
Le mie preferite: Kommos, Triopetra e Xerocampo. Non sono le più note ma sono comunque ampie, pulitissime, attrezzate con discrezione e soprattutto vivibili anche nei giorni più affollati dell’estate.
Kommos, a tre km da Matala, di cui vi ho già parlato, Xerocampo nel versante orientale, con la sua sabbia rossa a cui si arriva attraverso strade ampie e tranquille costeggiate da ulivi dove si ode solo il suono delle cicale e infine Triopetra, poco distante da Agios Pavlos: lunghissima, solitaria, caratterizzata dai grandi scogli che si tuffano nel mare. È la mia preferita anche per la presenza della deliziosa trattoria Vasilis, a gestione familiare che, oltre a squisiti piatti preparati con cura e serviti con gusto, offre ai clienti ombrelloni e lettini gratis.
10. Esplorare le Gole di Samaria. A sud ovest di Creta un’escursione bellissima in un canyon di circa 16 chilometri che è tra i più profondi d’Europa. Una camminata impegnativa, con un dislivello di 1250 metri che si copre in 6-7 ore di cammino. Paesaggio e contesto unici ma sconsigliabile in luglio e agosto, sia per le temperatuire molto alte sia per la gente, che in alta stagione arriva con i pullman. Se avete la fortuna di fare in viaggio a Creta in primavera, è un must.
Sì ma dove ho alloggiato io? Quest’anno sono tornata a Creta per la quarta volta. Ho scelto ancora quest’isola perché avevo bisogno di una vacanza lontano dalla pazza folla. Nonostante ci siano spiagge affollate e località invase dal turismo di massa (vedi punto1), a Creta è ancora possibile muoversi e godere giornate di relax e tranquillità anche a Ferragosto. Con mio marito abbiamo quindi scelto Agia Galini (punto 2) e il piccolo hotel Hariklia, una struttura di sole 7 camere, caratterizzate da una terrazza con una bella vista sul porto, arredi semplici ma di gusto, pulizia impeccabile.
L’abbiamo scoperta anni fa durante una delle nostre visite all’isola ed è stato un piacere verificare che niente era cambiato: Hariklia, la giovane proprietaria di madre danese e padre cretese, offre un ottimo standard qualitativo a un prezzo invitante: 35 euro la stanza matrimoniale con bagno, aria condizionata, frigorifero, cucina in comune con gli altri ospiti. Se chiudo gli occhi e penso alla mia vacanza a Creta rivedo il mare azzurro e le bouganville fucsia sbocciate sul terrazzo della mia camera, ogni mattina.
SalvaSalvaSalvaSalva
3 Comments
Tiziana
17 Febbraio 2020 at 21:12Buonasera Paola. Io e mio marito stiamo organizzando a giugno una settimana a creta e i suoi dettagli li trovo utilissimi … ho già prenotato per un paio di notti l hotel da lei consigliato . Grazie mille.
Paola
18 Febbraio 2020 at 10:24Buongiorno Tiziana e grazie per questo suo commento! Creta a giugno è a mio parere perfetta.Immagino che avrà scelto l’alloggio di Agia Galini, molto semplice ma pulito e con una bella vista. Mi farebbe piacere sapere come è andata la vacanza.
Paola
30 Agosto 2017 at 23:08Grazie mille Paola! Conservo queste indicazioni per la prossima volta a Creta, che cercherò di concretizzare con tutte le mie forze. Ho fatto anch’io il diario della mia esperienza, mi piace mettere per iscritto i ricordi, così non mi scappano