Sono venuta a conoscenza di Les Chourettes attraverso i social, come sempre più spesso succede. Mi aveva subito incuriosito il nome, la francesizzazione del termine milanese ‘sciurette’ ma anche i contenuti postati sulla pagina Facebook, immagini allegre di donne e ragazze che mostravano con orgoglio gonne, abiti e maglie realizzate da loro. E poi video con macchine da cucire, forbici, aghi e fili con mani svelte al lavoro. Quando ho visto che l’Atelier era a due passi dai Navigli, una zona di Milano che mi piace perché riserva sempre delle sorprese, ho chiesto un incontro.
Dopo qualche scambio di mail mi sono trovata in un bel cortile in stile vecchia Milano, di quelli dove si porta avanti da sempre l’operosità artigianale che rende così particolare la città. Les Chourettes si annuncia con un’insegna bianca e azzurra, sorvolata dal volo di un colibrì, accanto a una porta di vetro che porta all’ingresso del laboratorio.
È lì che mi aspettano Ester Raimondi e Stella Dondini, le due giovani titolari di questa speciale sartoria. Seria e diretta ma pronta alla battuta Ester; sorridente, apparentemente più morbida Stella. La Bionda e la Bruna, le chiamano le clienti del laboratorio. Un contrasto non solo apparente, che mi viene raccontato come un elemento che, invece di indebolire, ha rafforzato la loro intesa e le basi del loro progetto imprenditoriale. Perché Ester e Stella non sono le due solite amiche che iniziano un lavoro spinte dallo sfizio di realizzare qualcosa insieme. Si sono incontrate in un corso di sartoria e modellistica e hanno visto l’una nell’altra la stessa voglia di farcela, di uscire dalla precarietà che ha segnato la loro generazione.
Ester, nata a Crotone, dopo gli studi di ragioneria e vari impieghi in ambito amministrativo a Verona e poi a Milano, dove si era trasferita per stare accanto al compagno, si era iscritta ai corsi di sartoria per dare un seguito alla passione per il cucito, la maglia, il ricamo, l’uncinetto che praticava fin da bambina. Stella dopo il diploma in un istituto tecnico di moda a Milano e un anno di studi alla facoltà di Antropologia, aveva deciso di riprendere il filo della sua vita ricominciando dalla sartoria.
“All’inizio non ci stavamo neanche troppo simpatiche – scherza Stella -. Ma eravamo le più motivate ed è stato naturale fare gruppo. Dopo i due anni di corso ognuna di noi ha seguito per un po’ le proprie strade prima di ritrovarci con l’idea di lavorare insieme. A unirci c’erano anche le comuni difficoltà economiche: potevamo contare su un piccolissimo capitale e avevamo la necessità di mantenerci, per il momento, con altri lavori”.
“Abbiamo cominciato in uno spazio piccolo, con due macchine da cucire avute in regalo dai genitori e da un compagno di corso giapponese, realizzando i primi capi che vendevamo ai vari mercatini di settore – continua Ester –. I riscontri sono stati buoni e ci hanno dato la possibilità di fare piccoli passi in avanti, contando solo sulle nostre gambe visto che non potevamo permetterci mutui con le banche. Abbiamo così potuto acquistare altri macchinari e strumenti di lavoro. Confrontandoci con le clienti che comperavano i nostri capi e che ci chiedevano come venivano realizzati, abbiamo cominciato a ragionare sull’offerta di corsi di sartoria. Corsi pratici e rapidi, alleggeriti di tutti gli aspetti impegnativi relativi alla modellistica. L’offerta di qualcosa di concreto, un corso che permettesse di realizzare bene e in fretta un capo e di portarlo a casa”.
Dopo una ricerca basata sul passaparola Les Chourettes cinque anni fa sono approdate nello spazio di corso San Gottardo. “È un posto ideale – mi spiegano -. Grande abbastanza per contenere l’attrezzatura, i tavoli di lavoro, gli scaffali con le stoffe. Le clienti che si iscrivono ai corsi devono solo portare il tessuto, tutto il resto lo forniamo noi, a partire dalla macchine da cucire, una per partecipante”.
L’atelier è aperto tutti i giorni, dalle 10 del mattino alle 22. Ester e Stella continuiamo a svolgere il lavoro di sarte con la realizzazione di capi su misura ma la maggior parte dell’attività delle Chourettes è concentrata sui corsi. Con gli anni, seguendo le esigenze delle clienti, si è sviluppata un’offerta molto varia: dagli workshop di cinque ore che portano alla realizzazione di un capo finito (gonne, pantaloni, magliette e giacche basiche), ai moduli più lunghi per apprendere le basi di modellistica e sartoria, alle lezioni individuali, alla possibilità di utilizzo delle apparecchiature per cucire autonomamente.
La proposta didattica di Les Chourettes ha funzionato e le iscrizioni sono sempre in aumento. Sono tante le donne con il desiderio di realizzare un capo da sole e che non lo fanno per mancanza di tempo. La maggior parte è impegnata tutto il giorno e possono frequentare i corsi solo la sera o durante i weekend. Per le due ragazze è un bell’impegno ma la chiave del successo della loro formula è anche nella disponibilità degli orari.
Per iscriversi non serve conoscere i rudimenti del cucito: “Tutti i nostri corsi sono aperti ai principianti, chi entra qui spesso non ha mai preso un ago in mano ma esce con un capo ben fatto, per quanto semplice”, assicurano.
Ester e Stella giurano che ci riuscirebbe anche la sottoscritta, che ha difficoltà a cucire un bottone nonostante le antiche lezioni di ricamo dalle suore. Beh, se fra qualche settimana mi vedete su Instagram con un pantalone palazzo, sappiate che l’ho fatto io con Les Chourettes!
LES CHOURETTES
Corso San Gottardo, 8
Milano
Cortile interno – citofono 22
4 Comments
Antonio
19 Settembre 2017 at 18:48interessante il tuo blog….complimenti!
Paola
20 Settembre 2017 at 9:03Grazie Antonio!
Paola
19 Settembre 2017 at 12:56Siamo in due a non saper tenere un ago in mano! Però questa proposta è tentatrice …
Paola
19 Settembre 2017 at 15:26Appena trovo un attimo di tempo io ci provo. I pantaloni palazzo secondo me danno delle soddisfazioni. 🙂