Oggi per me è una giornata particolare. Viene presentato alla Fondazione Gianfranco Ferré Fashion Change, un libro che parla di moda con un punto di vista originale e inedito. È un libro che mi coinvolge in prima persona perché contiene quattro miei contributi ed è un lavoro che ho avuto l’opportunità di seguire in tutte le sue fasi, da quella progettuale fino alla realizzazione finale.
Fashion Change è il frutto dell’impegno di tre anni di Out of Fashion, il primo corso di formazione totalmente focalizzato sulla cultura della moda sostenibile e consapevole al quale collaboro dalla sua prima edizione e che rappresenta una delle esperienze professionali più interessanti e appassionanti alla quale abbia partecipato.
Interessante per l’incontro con Connecting Cultures, l’associazione culturale che ha ideato il corso, con la mente creativa e per tanti aspetti visionaria di Anna Detheridge la quale ha portato avanti non senza difficoltà un progetto che affronta il sistema della moda con un approccio critico, evidenziando il pesante impatto ambientale della sua produzione, gli eccessi estetici e consumistici, la crisi di consumi. Out of Fashion però è realizzato da persone che la moda la amano davvero e che nella moda consapevole ritrovano il rispetto per l’ambiente e le vite dei lavoratori, il recupero della tradizione e del sapere artigianale ma anche tanta innovazione, nuovi modelli di business e nuove forme di comunicazione.
Partecipare a questo progetto è stato emozionante. Così come lo è stato la realizzazione del libro, un lavoro corale che ha visto il contributo di tutta la comunità di studiosi, tecnici, intellettuali, artisti, fashion designer, imprenditori raccolta intorno al corso di Out of Fashion. Da parte mia ho scritto un testo sulla comunicazione (il tema della lezione che svolgo all’interno della masterclass dedicata) analizzando criticità ma anche le opportunità da cogliere per i brand di moda consapevole e ho riportato, in forma di intervista, l’esperienza di tre donne impegnate nella moda con l’obiettivo di cambiarla, di migliorarla, di renderla un luogo bello ma anche più pulito e più giusto.
Gli incontri con Marina Spadafora, attivista di Fashion Revolution e direttrice artistica di Auteurs du Monde, Rosita Onofri, stilista della Sartoria Sanvittore di Milano che dà lavoro alle donne detenute nelle carceri di San Vittore e Bollate e Nanni Strada, fashion designer tra le più innovative di sempre, hanno rappresentato per me l’occasione di fare domande da giornalista e di ricevere risposte piene di esperienza, conoscenza, pensiero, valori, sensibilità.
Ieri, quando si ragionava insieme su come presentare il libro che per noi significa tanto, Anna Detheridge mi diceva che il valore di Fashion Change è nelle persone: gli uomini e nelle donne che lavorano ogni giorno nella moda con senso di responsabilità e di rispetto, i docenti delle masterclass di Out of Fashion che hanno animato le lezioni ed hanno contribuito al libro e soprattutto i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al corso venendo a Milano da ogni parte d’Italia e che vogliono essere parte del cambiamento di cui il libro è un Manifesto. Anche per questo, secondo me, Fashion Change è proprio un libro bello.
FASHION CHANGE, a cura di Connecting Cultures, 256 pagg., Milano, 2017
Il libro è acquistabile su Amazon, a questo link.
7 Comments
Paola
1 Dicembre 2017 at 23:03Congratulazioni!
sidilbradipo1
1 Dicembre 2017 at 18:49Ma che meraviglia! Congratulazioni 😀
E’ un grande riconoscimento del tuo lavoro!
Bacio
Sid
Paola
1 Dicembre 2017 at 18:49Grazie Sid! 💙
infuso di riso
29 Novembre 2017 at 18:38che brava paola! complimenti a te e alle altre collaboratrici di questo grande progetto!
Paola
29 Novembre 2017 at 21:33Grazie Daniela!
milesweetdiary
29 Novembre 2017 at 17:49Decisamente, una gran soddisfazione. Complimenti!
Paola
29 Novembre 2017 at 21:34Grazie!