Ho scoperto il Temporary Yoga Studio di Daniele Petricciuolo attraverso il classico passaparola tra amiche. Me ne aveva parlato una compagna della palestra, passandomelo come un’informazione che però doveva rimanere riservata: in via Savona, al n. 33, c’era bravissimo istruttore che dava lezioni gratuite di yoga. Non la classica lezione di prova, ma proprio tutte quelle che si intendeva praticare. Una forma di promozione per lanciare lo studio che ormai durava da qualche mese: “Io mi ci trovo benissimo. Prova a dare un’occhiata e fammi sapere. Se ti piace però non spargere la voce, sennò ci ritroviamo schiacciate come sardine”.
Ce n’era abbastanza per saperne di più e quindi dopo qualche giorno mi sono presentata con il mio bravo tappetino davanti alla porta a vetri del Temporary Yoga Studio con una decina di minuti di anticipo rispetto all’orario indicato delle lezioni. Ho suonato il campanello, fatto una rampa di scale in un lievissimo aroma di incenso e mi sono trovata in un loft luminoso dove si sarebbe svolta la prima pratica della giornata. Lì ho incontrato Daniele Petricciuolo, l’istruttore e promotore del Temporary Yoga Studio che, dopo le presentazione reciproche e la conferma della gratuità della prova, mi ha inviato ad unirmi alla pratica in programma. Beh, da quel momento la lezione di yoga con Daniele è uno degli appuntamenti irrinunciabili della settimana!
Non sono una brava, ho cominciato da pochi anni in una palestra peraltro non specializzata. Riesco a fare le pose – asana – fondamentali, il saluto al sole, conosco qualche esercizio di respirazione ma poco di più. Ho cinquantasei anni e non metto in gioco cervicale e legamenti per raggiungere posizioni per me, onestamente, irraggiungibili. Ma non mi sono mai sentita così bene, così in forze e insieme così serena e rilassata come da quando esco da un’ora di yoga con Daniele.
Le lezioni si svolgono alle 10.30, alle 13 e alle 19 dal lunedì al venerdì, alle 10.30 il sabato mattina; variano sempre, ogni volta si apprende qualcosa di nuovo su di noi e sulle possibilità del nostro corpo. Il momento che preferisco, a parte quando riesco a superare qualche prova di equilibrio, è quello del rilassamento finale: il nostro corpo si abbandona, nella sala viene diffusa una musica che ci riconcilia con i suoni della natura, Daniele passa ad ognuno di noi una coperta per mantenere la nostra temperatura corporea e ci porta a liberare gradualmente la mente fino a raggiungere uno stato di benessere, fisico e mentale. È un’esperienza insieme lieve e intensa, la visualizzazione nella mia mente di cose belle, immagini felici e dimenticate. Quando si conclude, avverto un senso di gratitudine non solo per la pratica di quel giorno ma, per qualche prezioso istante, per la mia vita intera: una sensazione, per quanto mi riguarda, sorprendente.
L’altro aspetto particolare di questa esperienza è l’incontro con la gentilezza di Daniele, un senso dell’ospitalità che personalmente non ho mai riscontrato nelle altre palestre frequentate e men che meno in condizioni di gratuità.
Come vedete non ho rispettato la consegna del silenzio della mia amica. Quella di del Temporary Yoga Studio è una bella storia che merita di essere conosciuta. Ho chiesto un’intervista a Daniele proprio per raccontarla.
La gentilezza speciale che si respira nel tuo studio, così rara tra l’altro in una città come Milano, è una prerogativa tua o dello yoga?
“No, è mia, soprattutto – sorride Daniele – . È una parte del mio carattere. Vengo da una famiglia affettuosa, allegra, molto positiva che mi ha trasmesso il piacere della condivisione. Yoga significa unione e desidero che le persone che entrano nel Temporary si sentano a casa”.
Una casa molto accogliente, dove si pratica yoga gratuitamente. Perché hai scelto questa formula?
“Prima di tutto perché siamo all’inizio: ho aperto da meno di sei mesi con la pausa estiva e di fatto abbiamo iniziato solo a settembre. La nostra è una forma di promozione volta a fare apprezzare il nostro centro al maggior numero di persone possibile. La prova gratuita adottata da tante scuole di yoga secondo me non serve molto al visitatore perché non è sufficiente a capire se una determinata impostazione va bene per lui. Siamo tutti diversi: c’è chi avverte dei benefici la prima volta, per altri invece ce ne vogliono dieci e questo fa la differenza. Le persone che vengono a praticare mi stanno dando moltissimo, c’è un forte scambio che non ha prezzo ed è impagabile”.
Sino a quando questo bello scambio sarà economicamente sostenibile?
“Sicuramente ci sarà un’evoluzione della formula. Il mio progetto è nato in maniera piuttosto estemporanea. Con il mio socio Sebastiano, che è anche il mio compagno, possediamo questo spazio che affittiamo solo per dei periodi limitati. Ci è sembrato bello metterlo a disposizione delle persone che vivono lo yoga con la nostra stessa attitudine”.
Quando finirai la promozione?
“Ne parlavo anche oggi con Sebastiano. Si deve formare intorno a questo progetto una community numerosa e motivata, persone che mi assicurano la frequenza perché apprezzano il nostro approccio alla pratica. Il prezzo, quando ci sarà, sarà accessibile, comprenderà anche una piccola quota per l’assicurazione ma niente di più. Molte scuole a Milano funzionano con il sistema del tesseramento annuale e il pacchetto lezioni: paghi anche una bottiglietta d’acqua e non è un sistema in armonia con lo yoga. Temporary è un termine preciso, adatto al cambiamento delle abitudini: ora io vivo a Milano ma tra tre mesi? Perché devo impegnarmi per un anno con una quota associativa? Qui si pagherà la lezione e basta”.
Quante persone vengono al Temporary?
“Ho novanta iscritti alla chat whatasapp. Non ho un sito web e non mi interessa crearlo, la prenotazione delle lezioni via internet la lascio agli altri centri yoga. Io offro tre lezioni al giorno alle quali si viene liberamente. L’unica richiesta è quella del certificato medico. Se ti piace e ti trovi bene, ci dai il tuo numero di cellulare che inseriamo nella nostra chat per confermarti l’orario delle lezioni. È una proposta destinata a chi ha interesse e passione per lo yoga e il desiderio di condividerla con tutti noi. Per esperienza so che le persone che vengono qui con un atteggiamento o aspettative diverse poi non tornano più”.
Chiunque suona qui trova ospitalità: ti è capitato di avere incontri sgradevoli?
“Certo, capita anche se raramente. Sono momenti difficili, soprattutto per me. È successo con una persona proprio ieri sera, quando mi faceva domande sulla mia attività, mettendo in dubbio la trasparenza di questa promozione in una maniera sgradevole. È importante in questo caso essere umili perché attraverso la pratica dello yoga tutto si trasforma. Quando la lezione è finita questa persona aveva cambiato la sua attitudine. Con lo yoga è sempre così. Lo yoga è una parte essenziale della mia vita, mi dà sempre degli insegnamenti, un viaggio che ha un inizio e non una fine”.
Qual è stato il tuo percorso?
“Un percorso non sempre lineare che ha incontrato anche momenti di pausa. Ho iniziato a praticare yoga più di vent’anni fa a Londra dove ho vissuto per 15 anni. Me lo avevano consigliato degli amici ballerini che frequentavo per i miei interessi nel mondo del teatro, della cultura e dell’arte. Ho preso lezioni presso la “Dance Work” di Londra e al Neal’s Yard nel quartiere di Covent Garden. Rientrato in Italia, a Napoli, ho ripreso a coltivare lo yoga con l’insegnante di Hatha, Emiliana Mastellone. Una passione proseguita anche dopo il mio trasferimento a Milano per stare accanto a Sebastiano, che è stato danzatore e coreografo del Teatro alla Scala. Ho studiato yoga presso Kriya Yoga Ashram con gli insegnanti Ariane Ravazzi e Cristina Scarpa e sono certificato insegnante dalla scuola Odaka di Milano. Quest’anno mi sono recato in Nepal, a Kathmandu presso il prestigioso Nepal Yoga Home del maestro Prakash Acharya dove ho ottenuto certificazione e diploma. Nel mio percorso di studio ho conseguito prima il 200 Y certificato ed in seguito il 500 Y certificato di Hatha Yoga, Pranayama, Meditazione & Filosofia dello Yoga”.
Si dice che si può iniziare yoga in qualsiasi momento della vita. Ma, onestamente, una persona come me, della mia età, che miglioramenti può ottenere?
“Prima di tutto un corpo più elastico, poi una mente più serena e leggera, benefici che puoi avvertire fin dalla prima lezione”.
Ok, ma potrò riuscire a restare in verticale sul capo, posa per me adesso fantascientifica?
“Sì, perché no? Una persona anche a 70 anni può praticare yoga e fare Shirshasna. Lo yoga non ha età e non ha confini. Chiede solo preparazione. Contrarre l’addome per esempio è fondamentale. Il Mula Bandha, uno dei tre bandha dello yoga, serve moltissimo per avere una postura. Soprattutto questa disciplina non ti consente di mettere in un angolo la mente come succede in palestra”.
Quante volte la settimana consigli di fare pratica?
“Tre volte la settimana se vuoi dei benefici. Se non ce la fai e ti riduci a due, pazienza: ma se vuoi, lo yoga ti cambia la vita”.
TEMPORARY YOGA STUDIO
Via Savona 33, Milano
info mob. 3341385729
Un ringraziamento particolare a Isabella, Simona, Francesca, Samuele e Mattia gentilissimi compagni di pratica.
No Comments