Ho conosciuto Indetail, il brand di moda di Lucia Sandrini durante Out of Fashion, il corso di formazione di moda etica e sostenibile al quale collaboro. Tra le partecipanti dello scorso anno, Lucia mi aveva colpito per la timidezza e insieme la passione dei suoi interventi durante le lezioni, dai quali emergeva, nella sua testimonianza di fashion designer, la ricerca di contenuti che dessero un valore in più non solo alla sua moda ma anche alla sua professione, alla sua vita.
Entrando più in contatto con lei, sono venuta a conoscenza della sua collezione di abbigliamento Indetail, portata avanti, tra le tante difficoltà di tutti brand emergenti, con grande passione e dedizione. Un amore comunque sostenuto dal talento, tanto che le sue creazioni sono state selezionate tra le immagini di Fashion Change il libro sulla moda sostenibile edito da Connecting Cultures.
Indetail, lo si intuisce dal nome, è un brand di moda che si distingue per la grande cura dei dettagli.
Giacche, pantaloni, abiti, gilet realizzati con cotoni, denim e lini di pregio, disegnati da linee essenziali dove la presenza di tagli, cuciture, pince strategiche rende ogni capo unico e distintivo. Una collezione per ora limitata nel numero di pezzi ma in continua crescita, lanciata un paio di anni da Lucia a conclusione degli studi in scuole di design e fashion design a Padova e a Brescia, la sua città.
“Ho sempre avuto una grande passione per la sartoria e il cucito – si racconta Lucia – . Alla soglia dei trent’anni ho deciso di impegnarmi in qualcosa in cui credere davvero. Ho preso i due soldi che avevo messo da parte per acquistare due macchine professionali con le quali ho realizzato delle t-shirt con tessuti di qualità acquistati dagli stockisti. Mentre questi primi capi cominciavano ad avere buoni riscontri, ho rivisto una modellista che insegnava alla scuola di moda di Brescia, una professionista di grande esperienza che ha accettato di seguirmi. Piano piano ho iniziato ad appoggiarmi a un giro di professionisti che, con la la loro esperienza, mi stanno accompagnando nel processo di crescita di Indetail”.
La rete di relazioni umane che si è creata intorno al suo gruppo di lavoro è importantissima per Lucia: “Sono una sostenitrice della moda consapevole soprattutto per quanto riguarda l’etica della filiera, la considerazione e la valorizzazione delle persone. Le donne e gli uomini con i quali lavoro, dalla modellista ai sarti nel laboratorio, per me rappresentano un fattore umano irrinunciabile. L’esperienza di Indetail mi appassiona anche perché mi ha portato ad affidarmi a persone che, oltre a dimostrare una grande professionalità, provano un profondo amore per il proprio lavoro”.
Un’etica che dialoga con grande coerenza con la visione stilistica della moda di Indetail: “Mi piace l’attività di progettazione che sottende alla realizzazione di un abito o di una collezione. Amo studiare e capire il movimento. L’abito non è un fazzoletto che si posa lì per caso, ma deve lasciare il corpo libero di esprimere se stesso – si spiega Lucia -. Cerco di valorizzare l’aspetto di una donna e la sua femminilità ma con grande garbo. Concepisco l’abito come un elemento non invadente, che non deve mettere in secondo piano la vera luce che secondo me emana da ogni persona. Le mie linee sono essenziali, non mi piacciono le confusioni di linee e di colori. Mi piace lavorare sulle asimmetrie e studio con attenzione i dettagli da declinare nei vari capi. Sono ancora in una fase di completamento della mia formazione ma chi osserva la mia collezione ci trova coerenza”.
L’ispirazione che dà il via a un capo viene da varie suggestioni: “Parto da un’immagine o da una sensazione: per la camicia mi ero ispirata all’idea di un soffio di vento che sposta il punto vita creando un’asimmetria. Amo molto l’estetica giapponese, la presenza costante della poesia e il senso del sacro della loro moda e ho una passione per le pince, come quelle poste sul gomito delle maniche per seguire l’anatomia del braccio. Non seguo la tendenza del momento anche se sono ben conscia che anche questa dischiarazione sta diventando una moda”.
Lucia ha un debole per i capi spalla, come le giacche che realizzava una zia sarta dalla quale Lucia ha appreso molto: “La moda mi ha sempre attratto, non in quanto sistema quanto per la dimensione artigianale e manuale della sartoria. Andavo a cucire da mia zia e vivevo tutto come un rito. L’accuratezza delle rifiniture della mia collezione per me sono un vanto: i capi sono belli dentro come fuori”.
Per i modelli in denim di Indetail Lucia utilizza i tessuti in cotone e tintura indaco della prestigiosa industria tessile Berto, un incontro e una collaborazione che l’ha portata a fare parte di Berto4youngtalents, un progetto di promozione dei brand emergenti aiutandoli nella reperibilità dei tessuti e nei metraggi.
Con i tessuti di Berto, Lucia ha realizzato anche dei bellissimi grembiuli da lavoro destinati al Birrificio Artigianale Curtense, caratterizzati dal logo ricamato e gli immancabili dettagli sartoriali. In collaborazione con l’artigiana delle scarpe Federica Sofia ne è stata creata un’altra versione più sciccosa, The Wonderful Apron, dotata di cinghie removibili in pelle di vitello italiana.
Un altro omaggio di Lucia al mondo del lavoro, a un’etica che celebra la bellezza dell’operosità. Un altro atto di coerenza di questa fashion designer innamorata della manualità della moda.
INDETAIL
Sito web: www.indetail.it
info@indetail.it
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1 Comment
Paola
30 Maggio 2018 at 16:41Bellissime questa raffinatezze discrete. Grazie Paola 🙂