È stata inaugurata nei giorni scorsi al Palazzo Reale di Milano la mostra Luxus, lo stupore della bellezza. L’esposizione, curata da Stefano Zecchi, già in calendario lo scorso a Venezia durante la Biennale, è ospitata nell’Appartamento dei Principi dove è stata allestita con il contributo, oltre che di vari brand del lusso, anche delle istituzioni più rappresentative della città come i Musei Civici di Milano, Fondazione Teatro alla Scala, Museo Poldi Pezzoli.
Protagonista della mostra un’esposizione eclettica di oggetti lungo quello che, nella dichiarazione del suo curatore, costituisce “un percorso di educazione estetica per comprendere la storia e il concetto di Lusso”.
Accolto dalle ieratiche note di Così parlò Zarathustra di Richard Strauss in un ingresso dal pavimento specchiato e dalle pareti dorate dove luccicano vetri e cristalli, il visitatore è quindi condotto lungo 11 stanze, ognuna dedicata a una modalità o a un contesto legato alla manifestazione del lusso: quindi Il Palazzo, il Tesoro, il Cinema, la Vanità, la Lussuria e così via.
Si passa in rassegna una grande quantità di oggetti preziosi: strumenti musicali, penne stilografiche, armi, gioielli, orologi antichi di provenienza museale e moderni offerti dallo sponsor, creazioni in argento, vetro e cristalli, clessidre e sandali da donna, abiti illuminati da tessuti in fibra ottica e tigri impagliate… persino una bottiglia di Amarone e il risotto con la foglia d’oro di Gualtiero Marchesi.
La sensazione più forte per il visitatore, oltre alla suggestione per gli allestimenti realizzati con le scenografie di spettacoli della Scala (come la Manon Lescaut di Liliana Cavani per la stanza della Vanità), è la percezione dell’accumulo, una successione affastellata di oggetti anche di squisita fattura artigianale ed artistica ma sempre opulenti. Insomma: lo stupore per la bellezza rischia di diventare lo stupore del kitsch.
“Lo stesso oggetto di lusso può essere esaltato e può essere svilito; può conferire fascino o volgarità. E’ una questione di stile, di eleganza, di grazia”, scrive Zecchi nella sua presentazione alla mostra. E invece è proprio lo stile a non trovare in Luxus una sua rappresentazione. Ed è in questa assenza l’aspetto più deludente della mostra che si sottrae all’analisi del lusso contemporaneo.
Il Nuovo Lusso non si manifesta più con la materialità delle cose ma attraverso stili di vita. I tycoon e i potenti della nostra epoca ostentano il loro status attraverso nuovi codici comportamentali ed estetici volti alla progressiva liberazione della ridondanza degli oggetti. Le nuove dimore del lusso, i nuovi palazzi dove si esercita il potere, le sedi dei brand che con l’immaterialità della tecnologia digitale stanno governando le nostre esistenze, si fanno ammirare per un’estetica tesa all’esaltazione dell’essenziale. Less is more è il mantra della nostra epoca. Al percorso di Luxus manca una stanza: vuota, libera dall’accumulo, libera dal kitsch.
LUXUS. Lo stupore della bellezza
Milano Palazzo Reale
12 luglio – 30 settembre 2018
Orari: lunedì 14.30-19.30. Martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30. Giovedì e sabato: 9.30-22.30
Biglietti: Intero 10 euro.
2 Comments
Paola
26 Luglio 2018 at 15:34Ahimè, il mio concetto di lusso è molto lontano da questo!
Paola
27 Luglio 2018 at 11:47Non solo dal tuo, Paola. Mostra molto discutibile…