Ilaria Parente, anima e titolare di Maison Madame Ilary mi accoglie indossando un turbante a pois gialli e a piedi nudi mentre la voce di Billie Holiday è la colonna sonora di un viaggio a ritroso nel tempo, tra gli anni ’30 e ’40. Siamo a Milano, in zona Porta Romana ma l’atmosfera creata da Ilaria, che mi offre un caffè in tazzine di porcellana finissima è quella degli atelier italiani e francesi del secolo scorso, evocata dalla collezione di turbanti e dagli abiti in tessuti preziosi, definiti da tagli impeccabili e dettagli sorprendenti: gonne a vita alta, bluse con maniche a sbuffo, cappotti decorati da preziose passamanerie.
“La passione per questo stile è nata con me – inizia a raccontarsi Ilaria con il suo bell’accento napoletano – . Sono cresciuta a casa dei nonni a Napoli, tra le cugine di mia nonna che erano nate nei primi del Novecento. Avevo 3 o 4 anni e i loro abiti già mi facevano impazzire, così come la loro innata eleganza. Mio nonno ascoltava le opere alla radio e mi ha trasmesso la passione per il teatro; la nonna e le zie, sebbene di estrazione modesta, erano sempre molto curate: orecchini, un filo di rossetto. Io da bambina inscenavo le sfilate con le camicie da notte di mia madre, spesso nella stanza rotonda della casa dei nonni, dove i muri erano imbrattati dai miei schizzi”.
Mentre gli occhi di Ilaria si riempiono dei ricordi d’infanzia, il mio sguardo cade su un mobile da toilette che campeggia tra le due vetrine, sormontato da scatti della sua collezione. “E’ un pezzo originale degli anni ’30 – mi anticipa lei -. L’ho cercata a lungo e l’ho trovata in un negozio vintage. Devi sapere che uno dei ricordi più belli della mia infanzia è la visione di zia Elena, che abitava accanto alla nostra casa, mentre si pettina e attorciglia i lunghi capelli in uno chignon. Un’immagine dalla forza evocativa potente che ha ispirato la mia creatività”.
Per Ilaria la moda è sogno e l’abito la sintesi di un viaggio sentimentale in un passato carico di emozioni. Non è un caso che abbia intrapreso gli studi di costumista. “Dopo il diploma all’istituto d’arte moda e costume mi sono iscritta all’Accademia di Belle arti, Costume e Scenografia a Napoli dove un maestro eccezionale in accademia mi ha indirizzato a esperienze come assistente costumista nel teatro di posa di Napoli. Terminata l’accademia ho lavorato per anni nelle costumerie di piccole compagnie e anche in qualche sartoria”.
Ilaria però ha sempre sognato in grande e tra i suoi sogni c’era Milano, la capitale della moda: a 30 anni si decide per un cambiamento di vita, favorito anche dal felice incontro con Mario che a breve diventerà suo marito. “Ci siamo conosciuti in una milonga poiché entrambi sono appassionati di ballo, tango in particolare. Dopo sei mesi abbiamo lasciato la nostra città e, armati di un trolley ciascuno e tante speranze, siamo venuti insieme a Milano: era il luglio del 2011”.
Dopo un primo periodo di assestamento, i due cominciano a trovare la loro strada, Mario come esperto informatico, Ilaria come customista per gruppi teatrali alternativi e poi alla Sartoria Brancato mentre frequenta un corso annuale allo IED dove studia Fashion Design; dal 2015 poi la collaborazione presso la sartoria del Teatro alla Scala come sarta di palcoscenico, un’attività per il momento sospesa causa emergenza Covid.
L’impegno con il teatro però non l’ha mai allontanata dalla passione per la moda: “Il mio sogno era sempre stato quello di creare una mia linea. Arrivata a Milano, ho cominciato a realizzare e indossare turbanti, che allora nessuno portava ma che per me rappresentavano un accessorio essenziale, tanto che non mi separo mai dal turbante indossato da mia madre con l’abito da sposa, un modello al quale sono legatissima. Visto l’apprezzamento raccolto dai colleghi a teatro, ho cominciato a crearli dopo il lavoro in sartoria e venderli con un buon riscontro sulle piattaforme di e-commerce. Da qui, il sodalizio con una collega della Scala specializzata nella creazione di cappelli con la quale abbiamo dato vita a una linea di abiti. L’amica dopo due anni si è ritirata dal progetto ma con il sostegno di mio marito ho deciso di realizzare finalmente il sogno di un mio atelier che ho aperto due anni e mezzo fa in centro a Milano, vicino alla Scala. Ora, dopo il fermo obbligato dell’emergenza Covid, l’occasione di questo spazio più grande che ho inaugurato a luglio”.
Per l’occasione, il rilancio del brand con la nominazione Maison Madame Ilary. “Maison per il richiamo alla tradizione sartoriale francese ma anche perché Maison vuol dire casa, una casa dove io lavoro a piedi scalzi e dove accolgo le clienti con un caffè. Questo è un luogo dove vivere un’esperienza diversa da quella di qualsiasi negozio di abbigliamento. A parte vedere le clienti innamorarsi dei miei capi, mi piace ascoltare il racconto dei loro desideri. Se una donna immagina da sempre un certo cappotto, o ha una certa idea di abito, per me è il massimo potere realizzare il suo sogno”.
Quello di Ilaria, con i forti richiami retrò e vintage è uno stile molto preciso. Mi chiedo – e le chiedo – se i suoi elegantissimi capi, oltre alle occasioni particolari, possano essere indossati tutti i giorni: “Certamente sì – mi risponde convinta – anche perché ogni modello può essere declinato sulle misure e le esigenze di ogni donna, proponendolo anche con tessuti scelti dalla cliente. Per il taglio, la scelta dei tessuti e la presenza di decorazioni le mie creazioni hanno una forte personalità ma proprio per questo stanno bene accanto ai capi più basici, per un utilizzo quotidiano”.
E per dimostrarlo estrae dall’appendiabiti una gonna dalla linea tubino, in tessuto wax, rifinita da un’alta bordatura a fiocchi di tulle: un capo tra quelli che, a una prima impressione, definirei “impegnativi”. “Per favore, provala così come sei adesso, con la t-shirt e il mocassino basso”, mi invita Ilaria.
Non me lo faccio ripetere due volte e ammetto che il riscontro con lo specchio mi sorprende: la gonna non solo ha una vestibilità perfetta ma si mixa benissimo con il mio outfit molto minimal. Così a mio agio fuori dalla mia comfort zone, a quel punto non resisto all’idea di provare le altre creazioni di Maison Madame Ilary, assecondata dalla disponibilità di Iaria che mi assiste in camerino come se fossi una cantante della Scala pronta per il palcoscenico. Un intermezzo molto divertente che mi porta a posare con i deliziosi cerchietti e i turbanti della sua collezione: non mi ero mai vista in versione ladylike!
Terminata l’intervista, lascio la Maison di Ilaria Parente con il sorriso e il ricordo di una casa davvero accogliente, dove la moda diventa un bellissimo gioco tra donne. Credo proprio che ci tornerò.
MAISON MADAME ILARY
Via Benvenuto Cellini 21
Milano
tel. 3474805933
Sito web: www.madameilary.com
Instagram @madame_ilary
facebook.com/MadameIlary
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